Il Rapporto giovani 2013 è stato presentato al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.Il cardinal Scola con il capo dello Stato A illustrare nello studio privato del Capo dello Stato la ricerca longitudinale sulla condizione giovanile, promossa dall’Istituto Giuseppe Toniolo di Studi superiori, il presidente dell’istituto fondatore dell’Università Cattolica, cardinale Angelo Scola e il rettore dell’Ateneo Franco Anelli (nella foto insieme a Giuseppe Guzzetti e l'arcivescovo di Milano).

Della delegazione, ricevuta martedì 28 gennaio al palazzo del Quirinale, facevano parte il direttore del Toniolo Enrico Fusi, la coordinatrice del gruppo di ricerca Paola Bignardi, il coordinatore scientifico del Rapporto Alessandro Rosina, il presidente della Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti, partner dell’iniziativa.

Il presidente Napolitano ha ascoltato con interesse la presentazione da parte del cardinale Scola della prima e unica indagine completa sulla condizione giovanile in Italia, e ha posto numerose domande sul rapporto tra i giovani e il lavoro, la famiglia, le istituzioni, la scuola, la fiducia nel futuro.

«È stato un incontro molto cordiale e intenso - ha spiegato il cardinale Angelo Scola - un'occasione privilegiata per condividere il lavoro di indagine del Rapporto Giovani, un contributo al Paese per far conoscere la realtà dei giovani, superando i numerosi stereotipi che circolano sui ragazzi. Il Rapporto Giovani, insieme alle Borse di studio, ai collegi, ai progetti di formazione internazionali, è un contributo che l'Istituto Toniolo offre agli studenti dell'Università Cattolica e alla realtà giovanile».

Chi sono i giovani italiani?

Desiderano costruire una propria famiglia (il 76% dei giovani intervistati afferma che la famiglia tiene, non rinuncia a pensare di poterne formare una propria); nonostante i bassi tassi di occupazione e il deterioramento delle offerte di lavoro, i giovani non sono rassegnati ma cercano di reagire come possono; i partiti attuali riscuotono scarso interesse (circa il 91 per cento degli intervistati li respinge senza appello), e tuttavia solo una minoranza esclude del tutto la possibilità di impegnarsi attivamente in politica per migliorare il contesto in cui vive. Le nuove generazioni italiane non sono come spesso vengono descritte. É quanto emerge nel volume “La condizione giovanile in Italia - Rapporto Giovani 2013”, il primo rapporto pubblicato a partire dai risultati del primo anno del Rapporto Giovani, la ricerca avviata nel 2012 dall'Istituto Giuseppe Toniolo con la collaborazione dell'Università Cattolica e con il sostegno di Fondazione Cariplo e Intesa Sanpaolo, su un campione iniziale di 9.000 persone tra i 18 e i 29 anni (www.rapportogiovani.it).