Molto probabilmente erano solo degli schizzi, non pensati dal genio di Leonardo per essere costruiti. Eppure ora, grazie alla passione e alla manualità di Gianfranco Zucchi, è possibile ammirare una trentina di macchinari realizzati in legno e tela nella mostra allestita dalla Biblioteca di Storia delle Scienze “Carlo Viganò” della sede di Brescia dell’Università Cattolica.

Una segheria idraulica, il mulino da macina mosso dalla forza dell’uomo e il girarrosto a vento, le armi da guerra con il classico carro armato, i carri falcianti e le catapulte fino agli esperimenti di Leonardo sul volo umano.

«Lo studio leonardiano degli "elementi macchinali" - afferma Pierluigi Pizzamiglio, direttore delle biblioteca Viganò - era un argomento perfettamente simmetrico e complementare a quello euclideo degli "elementi geometrici", ove per 'elementi' in ambedue i casi si intendono i princìpi e i fondamenti. Leonardo compie a questo riguardo lo sforzo di effettuare una matematizzazione integrale del sapere concentrando la sua attenzione sui processi dinamici e sugli strumenti meccanici attraverso i quali i fenomeni empirico-naturali si realizzano».

Le straordinarie ideazioni di Leonardo da Vinci (1452-1519), ampiamente documentate nella sezione Leonardiana della Viganò, divennero patrimonio comune della cultura tecnica solo alcuni secoli dopo la sua morte grazie a un processo di continuo sviluppo dell’ingegnosità e dell’innovazione tecnica dovuto a diversi artisti-ingegneri, da Mariano Taccola a Filippo Brunelleschi.

Per dare corpo all’assoluta originalità innovativa vinciana è stato necessario introdurre elementi e materiali adatti al movimento, non esattamente simili a quelli in uso al tempo di Leonardo, andando così oltre il disegno originale.

Quasi mai i modelli seguono una fissata scala desunta dalle proporzioni del disegno o dalle tipiche dichiarazioni di misura indicate talvolta da Leonardo a fianco dei propri disegni. Di certo comunque l’approccio con un oggetto tridimensionale sia pure in forma di ‘modello’ rende più facile, e a volte immediata, la comprensione della struttura e del funzionamento di una macchina e quindi del relativo disegno vinciano.

La mostra è esposta al Museo di strumenti scientifico-didattici “A. Zammarchi” e sarà visitabile fino al 31 dicembre 2015.