«Siamo molto contenti di aver partecipato all’Open Day grazie al quale abbiamo avuto modo di conoscere meglio questa università e di apprezzare la disponibilità dei suoi docenti. Ma soprattutto siamo stati orgogliosi di ascoltare la testimonianza di Caterina Centola, pugliese come noi, che con tenacia è riuscita a realizzare il suo sogno». A parlare, al termine della presentazione della facoltà di Giurisprudenza, è un gruppo di ragazzi di Brindisi. Hanno affrontato un lungo viaggio per partecipare alle giornate di orientamento per le future matricole ma a sentirli si può ben dire che ne sia valsa la pena. Fosse solo per sentire la storia di Caterina Centola partita da Foggia e arrivata, passando dalla facoltà di giurisprudenza della Cattolica, alla Procura della Repubblica di Lodi dove lavora come Pubblico Ministero: «Ho scelto questa università – ha spiegato ai ragazzi presenti – grazie ai consigli di una mia cara amica di famiglia. Quando venne a sapere che volevo fare giurisprudenza mi suggerì di fare attenzione alla scelta dell’ateneo, e consigliandomi la Cattolica, mi ricordò che questa facoltà non si può fare dovunque. Non è stata una decisione facile perché significava anche trasferirsi a Milano e come si può facilmente comprendere per me non si trattava solo di una questione formativa ma di una vera e propria scelta di vita».

Al suo fianco un’altra ex studentessa della facoltà di Giurisprudenza, Franca Dall’Ara, che dopo la laurea ha intrapreso un percorso diverso ma non per questo meno brillante. Gettandosi subito nel mondo del lavoro ha maturato esperienze importanti e scalando posizioni su posizioni ha raggiunto una ruolo di prestigio come la direzione generale del gruppo Salmoiraghi e Viganò. «Due donne che ce l’hanno fatta – ha sottolineato Gabrio Forti, docente di Diritto penale – e sono la dimostrazione di come la nostra facoltà premi il merito. Non bisogna nascondere il fatto che in un Paese come l’Italia ci sia ancora molto da fare sotto il profilo della pari opportunità e quindi vedere due nostre ex studentesse fare carriera è un segnale importante dal punto di vista della qualità dell’insegnamento».

Insieme alla facoltà di Giurisprudenza mercoledì sono state presentate anche le facoltà di Economia, presentata dal preside Domenico Bodega e di Scienze Bancarie Finanziarie e Assicurative introdotta agli studenti delle scuole superiori dal preside Mario Anolli, e dai docenti Alberto Floreani e Vittorio Frosini. Come testimoni della facoltà di Economia sono intervenuti Loredana Mariani, direttore marketing della Stroili Oro Group, e Roberto Malaman direttore generale dell’Autorità per l’Energia elettrica e il gas. A raccontare la sua esperienza di studente per Scienze Bancarie è invece intervenuto Marco Folcia, consulente finanziario per Capgemini, che non si è negato alle domande incalzanti dei ragazzi presenti in aula: «Se si guadagna bene? Bé direi proprio di sì!».

La giornata conclusiva, che si è tenuta giovedì 11 febbraio, ha visto protagoniste le facoltà di Psicologia, Sociologia e Scienze della Formazione. Il primo intervento è stato quello di Eugenia Scabini, preside della facoltà di Psicologia, che ha presentato i corsi e introdotto la testimonianza di Luisa Roncari, psicologa psicoterapeuta laureata alla Cattolica. Mauro Magatti, preside della facoltà di Sociologia ha invece voluto spiegare l’essenza della sua materia: «La sociologia è come il mare. Ha le sue correnti, non è uguale in tutte le parti del mondo e richiede competenze specifiche. Con tre cardini fondamentali: una formazione culturale ampia, la conoscenza di strumenti metodologici e la specializzazione in uno dei vari settori sui quali si concentrano gli studi sociologici». Come testimoni sono intervenute Francesca Maci, assistente sociale, e la venezuelana Dayana Mejias Roman: «Sono arrivata in Italia con una laurea in Relazioni Internazionali conseguita nel mio Paese – ha spiegato Dayana - che però qui in Italia, di fatto, non aveva valore. Mi sono trovata così di fronte a una scelta: mantenere un lavoro più che dignitoso ma che non mi piaceva o tornare sui libri per poter intraprendere una carriera più gratificante. Ho scelto quest’ultima ipotesi e ne sono felice. Ora lavoro presso lo Studio Ambrosetti, un impiego che mi è stato offerto proprio da un docente della Cattolica che avevo letteralmente “tormentato” con e-mail, messaggi in Blackboard, domande e chiarimenti sui temi delle sue lezioni».

L’onore di chiudere l’Open day è toccato alla facoltà di Scienze della formazione con il preside Michele Lenoci e la professoressa Maria Teresa Cairo e la testimonianza di Manuela Prina, funzionario dell’European Training Foundation : «Mi ero iscritta a questa facoltà perché volevo cambiare il mondo - ha raccontato scendendo dalla cattedra -. Strada facendo mi sono accorta che dovevo prima cambiare me stessa e qui ho trovato i mezzi per farlo». Fresca di laurea, ha provato a mettere in gioco la sua formazione in un’esperienza di volontariato a Calcutta, con le suore di Madre Teresa. «Mi sono accorta che avevo paura dei poveri, del loro odore, della loro insistenza. Dovevo camminare ancora. E così, dopo la laurea, un master all’Aseri, un primo lavoro alla Banca mondiale e poi l’assunzione alla Asian Development Bank con sede a Manila, a sostenere progetti di formazione nelle repubbliche ex sovietiche, «quelle che finiscono in “istan”». Per tornare, per ora, a Torino, a occuparsi sempre di questi paesi per conto della Commissione europea. «Ma anche per riuscire a fare la mamma di Tommaso e Lorenzo, i gemellini nati due mesi fa».

In chiusura qualche numero: i tre giorni milanesi dell’Open Day hanno visto arrivare in Cattolica oltre 3mila ragazzi, spesso accompagnati dai genitori, provenienti da varie regioni d’Italia. Nel dettaglio la prima giornata ha fatto registrare 1234 presenze, la seconda è arrivata a 1669 mentre la terza e ultima sessione ha toccato quota 810. Ma non finisce qui. L’Open Day prosegue infatti in televisione, su Telenova 2, che a partire dal 19 febbraio trasmetterà in versione integrale le presentazioni delle nove facoltà.