Bookcity, storie di libriDa Se questo è un uomo alla einaudiana Cognizione del dolore di Gadda, alla prima edizione del Gattopardo. Toccare con mano alcune prime edizioni di classici del Novecento non è cosa di tutti i giorni. Ma è una delle magie che Bookcity ha consentito di fare in Università Cattolica.

Il 14 novembre nella sala Negri da Oleggio, una delle più belle e suggestive della sede di Milano dell’Università Cattolica, si è svolto l’incontro dal titolo Storie di libri organizzato dal Laboratorio di Editoria dell’Università Cattolica insieme alla Biblioteca d’Ateneo in occasione della kermesse milanese.

Protagonisti dell’incontro sono stati alcuni dei libri più rari e curiosi appartenenti a un fondo speciale di rarità otto-novecentesche. Grazie alla collaborazione di Paolo Senna è stato possibile esporre, e far sfogliare ai presenti all’incontro, alcune prime edizioni di classici del Novecento: da Se questo è un uomo di Primo Levi pubblicato nel 1947 dalla piccola casa editrice torinese De Silva, alla einaudiana Cognizione del dolore di Gadda, alla prima edizione del Gattopardo, stampata, dopo i celebri rifiuti di Vittorini, nella collana “I contemporanei” diretta da Giorgio Bassani per Feltrinelli.

A raccontare le storie – spesso avventurose – di questi libri sono stati alcuni studenti del Laboratorio di Editoria, che ogni anno, lavorando come in una vera e propria officina editoriale, curano un libro all’interno della collana dei “Quaderni del Laboratorio di Editoria”, pubblicata da Educatt. A catalizzare l’attenzione del pubblico di studenti e appassionati è stata però soprattutto la Quarantana, l’edizione di riferimento del capolavoro di Alessandro Manzoni con le illustrazioni di Francesco Gonin, libro cui l’autore dedicò un’attenzione particolare, intervenendo spesso anche nella disposizione delle incisioni all’interno del testo e di cui la Biblioteca dell’Università Cattolica possiede tre copie.

L’invito, rivolto soprattutto agli studenti presenti, è stato dunque quello di esplorare e imparare a usare le risorse preziose che la biblioteca dell’Università Cattolica mette a disposizione, facendo proprio l’atteggiamento di uno dei maestri dell’Ateneo, Giuseppe Billanovich, cui, non a caso, è intitolato uno dei luoghi di riferimento per gli studenti della facoltà di Lettere e filosofia dell’Ateneo.