Dopo tre, quattro o cinque anni di università giunge, per i neo-laureati, il momento di effettuare delle scelte importanti. Entrare nel mondo del lavoro o specializzarsi ancora di più? Per provare a fugare le perplessità, martedì 14 luglio è stato organizzato l’Open day master, un pomeriggio di orientamento dedicato soprattutto a chi ha appena finito gli studi accademici o a chi vuole aggiungere ulteriori conoscenze alla propria formazione.
 
«Lo scopo della giornata – afferma durante la presentazione della giornata Michele Faldi direttore Alta formazione e Alte Scuole – è di dare a chi si è laureato una possibilità di confronto e di paragone fra l’opportunità di frequentare il master o inserirsi subito nel mondo lavorativo». Per aiutare a chiarire le idee, il desk esterno all’aula C012 di via Carducci ha fornito ai partecipanti l’intera offerta formativa dei master di primo e secondo livello attivi in Università Cattolica. Nel contesto della riforma del sistema universitario infatti la Cattolica ha sviluppato un innovativo sistema di Alta Formazione nel quale, grazie alla multidisciplinarietà e ai radicati legami con la rete culturale e imprenditoriale del territorio, si è dotata di percorsi formativi di elevata e riconosciuta qualità.
 
«Il master è uno strumento che offre molte opportunità – afferma Ismene Papageorgiu dell’Ufficio master –. Non solo a che vuole specializzarsi in un percorso ma anche a chi vuole rimodulare la sua formazione, dopo che è già entrato nel mondo del lavoro». Durante l’incontro di presentazione è emersa la vera peculiarità del master: un percorso multidisciplinare con forti profili professionalizzanti. Come ha spiegato Roberto Brambilla coordinatore delle Alte Scuole dell’Università Cattolica, frequentare un master è una scelta netta soprattutto in una situazione di crisi come quella odierna. Forse anche vincente. Secondo i dati forniti da Dikran Eretzian, dirigente di Hay group, tratti da un’indagine su un campione di 31 aziende di tutti i settori che hanno attenzione verso il mondo universitario, chi frequenta il master ha un livello retributivo più elevato con uno stipendio medio di 25.000 euro annui, contro i 22.000 per chi ha una laurea di primo livello. Non solo, ma sono le modalità con cui le aziende reclutano il personale che sono profondamente cambiati. Il 100% delle aziende intervistate afferma di scegliere i nuovi dipendenti nelle presentazioni in Università o da master che sponsorizza, con un’altissima percentuale di candidature spontanee (96%) e di segnalazioni di docenti (95%). I dati sono condivisi da Mauro Meda, segretario generale di Asfor, che ha ricordato come il master offra facilità di contatto con le aziende e un accesso facilitato al mondo del lavoro, con migliori prospettive di carriera nel lungo periodo e condizioni contrattuali più soddisfacenti. Nel suo intervento Meda ha ricordato che il “buon master” deve avere una faculty accademica di livello e che deve sapersi aggiornare in base alle esigenze del mercato del lavoro con un forte legame con il mondo delle imprese. Per quanto riguarda la Cattolica, negli ultimi due anni, i master della sede di Milano hanno collaborato con circa 900 aziende e istituzioni con oltre 1500 stage offerti; sempre più spesso questi percorsi si arricchiscono di opportunità internazionali, attraverso scambi di studenti e docenti con prestigiose realtà europee ed extraeuropee.