«La corruzione è qualcosa di atipico nei territori dove ci sono le organizzazioni criminali, perché spesso è frutto di accordi e compromessi che avvengono prima delle consultazioni elettorali». È quanto ha affermato il procuratore nazionale Antimafia Pietro Grasso, intervenuto al convegno Riciclaggio e imprese. Il contrasto alla circolazione dei proventi illeciti, svoltosi a Milano giovedì 10 giugno e promosso dal Centro studi 'Federico Stella' sulla giustizia penale e la politica criminale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Una giornata di studio che, aperta dai saluti introduttivi di Gabrio Forti, direttore del Centro e docente di Diritto penale, ha analizzato il complesso fenomeno, dall’origine e destinazione dei proventi illeciti alle pratiche più diffuse tra gli intermediari finanziari per agevolare la penetrazione della criminalità organizzata nell’economia legale fino alle responsabilità dei controllori interni agli enti. Senza dimenticare la valutazione dell’efficacia del sistema di misure di lotta e contrasto al riciclaggio di denaro sporco.

Secondo il procuratore Grasso per stroncare le attività mafiose che sfociano in dinamiche di corruzione il concorso esterno non è lo strumento più idoneo, ma ne occorrerebbero nuovi. Per combattere i patrimoni criminali mafiosi ha poi rilanciato la proposta di punire anche l’autoriciclaggio. «Attualmente non è possibile nel nostro ordinamento, mentre la norma è già prevista in tutti i Paesi europei», ha avvertito Pietro Grasso. Oltre al procuratore nazionale Antimafia, nella sessione del mattino, presieduta da Marco Arnone, direttore del Centre for Macroeconomics and Finance Research, sono intervenuti Elio Collovà, consulente tecnico della Procura della Repubblica e amministratore giudiziale di beni confiscati, Donato Masciandaro, professore ed economista dell’Università Bocconi, Leandro Cuzzocrea, comandante del Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di finanza, Luigi Orsi, sostituto procuratore della Repubblica presso la Procura di Milano, ed Eugenio Selvaggi, sostituto procuratore generale presso la Corte di Cassazione.

Alla sessione pomeridiana hanno partecipato Fausto Giunta, docente di Diritto penale all’Università di Firenze, Stefania Giavazzi, avvocato e membro del Centro studi “Federico Stella”, Carlo Enrico Paliero, docente di Diritto penale all’Università Statale di Milano, Giovanni Castaldi, direttore dell’Unità di informazione finanziaria, Pier Luigi Maria Dell’Osso, sostituto procuratore nazionale Antimafia, Francesco Centonze, docente di Diritto penale all’Università del Salento, Marcella Panucci, responsabile Affari legali Confindustria, e Giovanni Staiano, responsabile Affari legali Abi. Ha moderato il dibattito Luigi Domenico Cerqua, presidente della V sezione Corte d’Appello di Milano.