Paolo Kessisoglu, un selfie con gli studenti della sede di Piacenza«Mettere in discussione le scelte più totalizzanti. Mi piace farlo nella mia vita perché quello che fa bene oggi potrebbe non farlo più domani. Tenete aperta la mente, osservate ascoltate e poi scegliete senza aver paura di cambiare idea». È questo il primo consiglio dell’attore, comico e conduttore Paolo Kessisoglu, che ha incontrato 300 studenti della sede di Piacenza dell’Università Cattolica il 18 maggio per un appuntamento di A tutto campus ExpoEdition, promosso dalla facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali insieme all’Ufficio Relazioni esterne e comunicazione.

Enjoy the food. It’s coffee time! è il tema da cui si è partiti, prendendo spunto dalla felice esperienza di Camera Cafè, di cui Kessisoglu è stato fortunato protagonista, per esplorare il valore relazionale del cibo, partendo dal caffè. Molte le domande degli studenti, incuriositi da un personaggio dalla simpatia contagiosa e immediata e dallo sguardo sornione, seduto vicino alla macchinetta del caffè messa sul palco del centro congressi, a simboleggiare la fortunata sitcom - anche se Kessisoglu/Paolo Bitta di caffè ormai non ne beve più, da quando ha deciso di smettere di fumare -. «A ogni modo – precisa l’attore - i caffè che scendevano dalla macchinetta di Camera Cafè erano coca cola sgasata; altrimenti, a berne così tanti, saremmo diventati dei serial killer!».

Kessisoglu (nella foto mentre si fa un selfie con l'aula gremita dagli studenti piacentini) è stato introdotto dal preside della facoltà di Scienze agrarie Lorenzo Morelli e dal professor Gian Pietro Molinari, che lo conosce personalmente da anni e ne ha tracciato un profilo professionale e privato, sottolineando lo spessore umano: «All’immagine pubblica di Paolo, patinata, ironica, irriverente, corrisponde un uomo capace di esprimere un impegno intenso e speciale nel proprio lavoro e nella vita».
 
«Il mio rapporto con il cibo è liberissimo e molto ampio. La scelta vegetariana, a cui sono stato “indirizzato” da mia moglie, mi ha dato la possibilità di scoprire altri cibi, trovando un rapporto sempre in divenire e stimolante con gli alimenti», ha detto Kessisoglu. Che, a proposito dell’informazione alimentare attraverso il sistema televisivo, sottolinea: «Siamo molto influenzati da tutto quello che è cibo, ma non ne parliamo in maniera approfondita. Ormai non se ne può più di questi spettacoli sulla cucina, dove ad essere protagonista non sono l’alimento e il suo valore, ma la sua spettacolarizzazione».

Rispondendo alla domanda di uno studente su come abbia reagito per superare il momento più basso della propria carriera Paolo risponde: «C’è stata sempre una motivazione che ha guidato le mie scelte e quindi non ricordo né un punto basso, così come non ho mai pensato di essere arrivato. Credo sia importante sapere coniugare con intelligenza la prospettiva di poter guadagnare dei soldi dal proprio lavoro unendo un’idea originale che si vuole portare avanti, senza dimenticarsi mai di quali obiettivi ci si è posti».