La rincorsa dell’uomo ad ottenere produzioni agricole sane e ricche è sogno sin dagli albori della sua storia di agricoltore. L’uomo, infatti, ha sempre compreso che grazie a produzioni agricole sane e sufficienti alle richieste nutritive possono ottenersi popoli, società forti, probe e prospere. Nonostante siano passate diverse migliaia di anni ancora oggi il sogno non si è completamente avverato. Dando uno sguardo alle statistiche della FAO, risalta all’occhio che a causa dei danni da parassiti, infestanti, clima circa metà delle produzioni agricole diventano rifiuti. Ma allora come fare?

C’erano una volta popoli di uomini e donne che in campagna preservavano questi danni svolgendo attività pesticida in quanto letteralmente peste delle attività agricole (dal latino “pestes”) e solo nell’Ottocento con l’avvento della scienza agricola empirica in parallelo all’uso dei farmaci per l’uomo si sono sviluppati i farmaci per l’agricoltura. Questo ha originato una scienza - la scienza dei pesticidi - che per sua storia è una disciplina di riferimento conoscitivo per l’intero settore chimico.

Dal 2 al 4 settembre oltre 200 esperti internazionali si sono incontrati alla sede di Piacenza dell’Università Cattolica per discutere lo stato dell’arte di questa disciplina scientifica, anche per capire dove indirizzare la prossima ricerca e strategia politica. In modo molto schematico si è sottolineato: (a) l’importanza della ricerca in particolare nel settore molecolare; (b) la necessità di formulare nuovi standard nell’uso dei modelli, delle basi di dati, dei sistemi informativi territoriali, dei monitoraggi; (c) l’applicazione in campagna di tutte le nuove tecniche di mitigazione sviluppate negli ultimi anni (boschi, fasce tampone, aree umide, ecc); (d) alcune modalità per applicare l’uso sostenibile dei pesticidi attraverso strumenti di formazione professionale e nuove tecniche di diagnosi e prognosi degli impatti ambientali.
Se vogliamo garantirci la sicurezza alimentare oggi e per le prossime generazioni è necessaria una tecnologia informatica, pedagogica, meccanica per tutto il settore agricolo. Investire nell’agricoltura di precisione e in quella sostenibile, utilizzare i pesticidi in un modo corretto e sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale.
Sono ancora presenti molti rischi ambientali nell’uso dei pesticidi perché legati alla presenza in alcune parti del nostro territorio d’illegalità e di ignoranza. Entrambe si combattono permettendo agli agricoltori di decidere insieme agli amministratori come affrontare in modo comune questo cambiamento tecnologico dell’agricoltura che deve rispondere alle esigenze dei cittadini. Ma se non si rispettano in primo luogo le esigenze degli agricoltori il problema non è la contaminazione ma la mancanza di cibo che non è a sufficienza, anche per un territorio piccolo come quello italiano.
Partecipazione e inclusione degli agricoltori sono le attuali parole d’ordine che permettono di rendere sostenibile l’agricoltura, e all’interno di questa l’uso dei pesticidi. In conclusione la chimica dei pesticidi è il settore chimico tra i più dinamici e trainante nella ricerca. Si sono ridotte le dosi e il numero di prodotti anche attraverso lotte fitosanitarie guidate. Difficile prevedere i miglioramenti futuri: ci sono grandi opportunità ma dipende dagli investimenti in conoscenza ed applicazione che i nostri amministratori intendono fare e dal recepimento da parte degli operatori.