Uno sguardo in avanti e di un po’ di autocritica. Il presidente di Banca Monte dei Paschi di Siena Alessandro Profumo, ospite dell’Università Cattolica per una lezione il 9 dicembre agli studenti del corso del professore di Diritto commerciale Andrea Perrone, ha guardato sia al passato sia al futuro nel suo intervento.

Profumo ha indicato innanzitutto il messaggio positivo che viene dalla giovane età dell’attuale presidente del Consiglio Matteo Renzi: al di là delle considerazioni politiche, ha detto, è un segnale di ottimismo per il futuro, il segno che anche l’Italia può aprirsi ai giovani mossi da una giusta ambizione e dalla forza rinnovatrice per contrastare vecchie mentalità e strutture di potere. Un segnale che anche nel nostro Paese si possano cambiare le cose, anche se con difficoltà. A questa considerazione il presidente Mps ha fatto seguire il mea culpa della generazione che rappresenta, colpevole di aver lasciato in eredità un mondo con troppi gravi problemi ancora da risolvere.

Dopo questa autocritica, Profumo è passato a parlare nello specifico delle banche che devono sforzarsi di apparire e di sentirsi come imprese e non come delle istituzioni pubbliche. Un cambiamento frutto dell’introduzione di un Testo unico per il regolamento bancario europeo che pone sotto la revisione della Banca Centrale Europea i 128 maggiori istituti di credito della Ue, ossia il 70 per cento dei capitali che circolano nei 27 paesi membri. Una piccola rivoluzione merito anche dell’intuizione del ministro delle Finanze Tommaso Padoa Schioppa nel 2008.

Quel regolamento è il segno evidente che l’Unione europea ha migliorato e può continuare a migliorare la vita dei suoi cittadini, motivo per cui Alessandro Profumo si definisce senza dubbio un europeista convinto. Convinto che l’Europa peserà sempre di più nelle politiche dei singoli Stati, anche procedendo a due velocità e contagiando con l’esempio e le scelte dei Paesi più coraggiosi e virtuosi gli altri membri nel cammino lungo l’arricchimento di tutta l’Unione.

Tornando alle banche, non molti sanno che dal modello basato sulla valutazione della capacità di credito sul breve periodo dei beneficiari di prestito si sta passando a un rapporto che privilegi la conoscenza dei singoli clienti. Ciò si tradurrebbe in meno clienti per le banche con la scomparsa del multiaffidamento, portando la singola banca a essere il singolo creditore di un’impresa e quindi suo potenziale azionista. Anche il mercato del debito e un’operazione di disintermediazione degli istituti di credito in favore di altri operatori finanziari sono elementi di un cambiamento radicale.

Affrontando la questione degli stress test sulle banche italiane da parte della Bce, Profumo ha precisato che il risultato meno brillante rispetto agli omologhi europei è dovuto anche ai minori aiuti ricevuti dai governi. A fronte di 4 miliardi per le banche italiane, le virtuose tedesche ne hanno ricevuto 247, quelle inglesi 146 e quelle olandesi 51.

Passando dal futuro delle banche a quello dei futuri laureati della Cattolica Alessandro Profumo ha offerto alcuni consigli. Prima di tutto, prestare molta attenzione alle normative europee e al peso sempre maggiore che avranno nel nostro futuro le decisioni prese a Bruxelles e Francoforte. Poi considerare un periodo di studio o lavorativo all’estero, non per lasciarsi l’Italia alle spalle, ma per tornarci con più esperienza e idee per migliorarla. Per concludere con un invito: «A volte ho l’impressione che i giovani si aspettino che noi gli possiamo dare qualcosa, ma voi dovete avere la forza di prendervi ciò che vi meritate».