Un evento triplice quello proposto per la Notte dei ricercatori a Piacenza, che ha messo l’Università Cattolica al centro di un network di 27 paesi d'Europa con cui la Commissione europea punta dal 2005 a creare occasioni di incontro tra ricercatori e cittadini e che coinvolge ogni anno centinaia di studiosi e istituzioni di ricerca. L’estetica dell’invisibile, questo il titolo dell’evento che ha proposto una mostra, un’experience e un gioco, e ha fuso arte e scienza in un felice connubio, capace di coinvolgere ed emozionare visitatori di ogni età guidandoli alla scoperta dell’infinitamente piccolo, svelando la meravigliosa verosimiglianza tra le forme naturali, perfette e simmetriche presenti nel “micro” e nel “macro” mondo.

L’evento è stato molto apprezzato anche dall’astrofisica Margherita Hack, che ha visitato la mostra ed è rimasta colpita dalle immagini esposte, evidenziando una similitudine tra l’infinitamente piccolo e l’immensamente distante, di cui si occupa. All’ingresso della Galleria Biffi Arte, nel centro di Piacenza, illuminata a giorno nella notte del 23 settembre, i visitatori hanno potuto stupirsi davanti ai 39 pannelli esposti, costituiti da foto scattate al microscopio elettronico, "corredate" con altri soggetti, in una assonanza visiva molto interessante completata dal richiamo a un'altra espressione artistica - la poesia o la prosa - a completamento di un percorso suggestivo.

«Con questa mostra - ha sottolineato il preside della facoltà di Agraria, Lorenzo Morelli - abbiamo voluto dare a tutti i cittadini la possibilità di ammirare una selezione delle splendide foto che il microscopio elettronico della facoltà ha scattato in 50 anni di attività. Valorizzando anche questa attrezzatura tecnologica, di cui ci siamo dotati molti anni fa, tra i primi in Europa, confermando la posizione di avanguardia che ci ha sempre caratterizzato».

«Questa mostra - continua Morelli - ha riportato alla ribalta la dimensione culturale della ricerca, proponendo immagini scientifiche dotate di valore artistico. Ma nono solo. È stato anche un modo per riportare in evidenza la natura scientifica del laureato della nostra facoltà, che è uno studioso di biologia applicata, appassionato e affascinato dai fenomeni ecologici e naturali. Non dimentichiamo che il ricercatore, che da un lato procede nel suo lavoro con metodo rigoroso, non dimentica dall'altro la passione per il bello, senza mai rinunciare allo stupore per le meraviglie infinitesimali nelle quali spesso ha la fortuna di imbattersi».

Muovendosi tra strumenti e vetreria d’epoca, grandi e piccini hanno potuto ammirare nella sala dedicata alle “Meraviglie degli insetti”, le loro forme perfette e i colori sgargianti di questi piccoli esseri viventi, in un ambiente dove meravigliose immagini coabitavano con teche, insetti artificiali e terrari perfettamente ricreati. Da qui, la possibilità di spostarsi nella sala “Ricerca la Ricerca” dove, da veri protagonisti, si è potuto “vestire” i panni del ricercatore dando colore (torcia alla mano) ad oggetti apparentemente misteriosi. Alla fine del percorso il gioco di Kim, indagine tattile e olfattiva che ha portato alla scoperta di una nuova frontiera degli alimenti: una vera e propria “scoperta sensoriale”.