Poteva William Shakespeare non rappresentare un pilastro imprescindibile anche nell’ambito dell’esperienza “economo-letteraria”? La domanda, ovviamente retorica, sta alla base del ciclo di quattro conversazioni su Shakespeare economista, che sono andati in scena da gennaio ad aprile al Piccolo Teatro di Milano.
 
A rispondere alla domanda, il professor Enrico Reggiani, curatore del percorso: «Certo che no, perché Shakespeare è sempre Shakespeare, anche nell’ambito dei rapporti tra l’esperienza letteraria (in) inglese e l’esperienza economica: acuto osservatore delle trasformazioni economiche del suo tempo; raffinatissimo interprete sulla scena della dialettica coeva tra terra e denaro; protagonista consapevole dei diversi ambiti d’azione dell’homo oeconomicus in quegli anni; saldamente radicato nella storia di chi lo ha preceduto; lungimirante perché capace di scrutare il cuore dell’uomo; insomma, Shakespeare. Tanto più significativo in questi nostri anni difficili e nella cornice delle celebrazioni shakespeariane 2014-2016».

Secondo l’anglista Frederick Turner, fa notare il professor Reggiani, il Bardo per antonomasia è utile persino agli economisti poiché propone di concepire «un’economia come una compagnia teatrale, un gruppo di attori, la cui interazione genera la trama dell’opera: come quest’ultima, un’economia politica è fatta da persone le cui differenze e conflitti formano una totalità artistica che è più grande della somma delle loro parti».
«Sarà per questo - conclude Reggiani - che John O. Whitney e Tina Packer suppongono di poter spiegarlo ai manager, avviandoli a insondabili Giochi di potere (Fazi, 2002), e Paul Corrigan lo invoca in Shakespeare e il management (Etas, 2001)».

L’iniziativa, giunta alla seconda edizione, era organizzata in collaborazione con il dipartimento di Scienze linguistiche e letterature straniere e la facoltà di Economia dell’Università Cattolica, il Piccolo Teatro di Milano, la Fondazione per l’Educazione finanziaria e al risparmio (Abi), con il patrocinio dell’Ambasciata Britannica - Roma, del British Council - Roma, della Rete Nazionale dei Licei Economico-Sociali e dell’Associazione europea per l’educazione economica.

Ogni incontro è stato introdotto e concluso da due brevi cornici musico-letterarie, formate da brani musicali ispirati da Shakespeare e realizzati dai musicisti di Note d’InChiostro, l’iniziativa cultural-musicale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore coordinata dallo stesso professor Enrico Reggiani, di cui Giampiero Innocente è direttore del coro e dell’ensemble strumentale.