Il professor Lorenzo Ornaghi durante durante la cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico a Roma. A sinistra il professor Paolo Magistrelli e a destra e il professor Walter Ricciardi «Il rilievo sociale dell'ambito medico e sanitario evoca prontamente la dimensione etica dell'attività che si svolge al Policlinico e alla facoltà di Medicina. E non vi è dubbio che, molto più che per altri aspetti della vita sociale, la responsabilità etica risalta là dove è in gioco la persona umana gravata da malattie, provata dal dolore, o sospesa sotto la minaccia incombente della morte». È iniziata con questo invito alla responsabilità la giornata di inaugurazione dell’anno accademico nella sede di Roma. Le parole sono quelle di monsignor Mariano Crociata, segretario generale della Cei, che ha presieduto la concelebrazione nella chiesa centrale con l’assistente ecclesiastico generale della Cattolica monsignor Sergio Lanza. Un appello a cui ha fatto seguito il rettore nel suo discorso inaugurale, che, nel tracciare un bilancio delle attività del Policlinico e della sede, ha rinnovato l’invito già espresso a Milano, a un nuovo slancio creativo.

Monsignor Mariano Crociata presiede la celebrazione nella chiesa centrale della sede di Roma. Al suo fianco monsignor Sergio Lanza«L’inaugurazione dell’anno accademico - ha affermato il rettore Ornaghi rivolgendosi a docenti, studenti e al personale sanitario e amministrativo - è l’occasione solenne per riflettere sull’eredità del Fondatore, che deve indurre ognuno di noi a chiedersi se davvero e sino in fondo sta adempiendo la sua responsabilità di onesto e scrupoloso docente, studente, caposala o tecnico-amministrativo di un’Università e di una struttura assistenziale». Tracciando un bilancio degli ultimi anni il professor Ornaghi ha sottolineato come l’ateneo abbia investito le proprie risorse con particolare attenzione alle necessità di consolidamento e di innovazione non solo nel campo del post graduate, ma anche in quei delicati e cruciali campi di conoscenza scientifica dove essenziale appare oggi, e per l’imminente domani la presenza della cultura e della concreta azione dei cattolici». Il rettore nel suo discorso ha fatto anche riferimento alle “forche caudine” dei test di ammissione alla facoltà di Medicina: «La maggior parte degli esperti sottolinea, anno dopo anno, lo sconfortante prevalere degli aspetti negativi o problematici su quelli di selezione efficace e imparziale», ha detto Ornaghi. Nell’invitare a guardare “con coraggio” al futuro il Rettore ha dato la misura dei risultati raggiunti dalla Cattolica, sottolineando il “sostanziale pareggio di bilancio” della gestione universitaria senza nascondere inoltre come la situazione economica del Policlinico continui a essere “difficile” con un bilancio sottoposto sempre più a un complesso di forze e processi regionali e nazionali certamente non riordinabile o politicamente equilibrabile dagli organi di governo dell’Ateneo. «Il Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo - ha detto Ornaghi - nonostante le tante e persistenti difficoltà economico-finanziarie già evocate, è bene consapevole che senza investimenti nel settore dell’edilizia e degli impianti, così come in quello dell’innovazione biomedicale, i robusti fondamenti stessi del Policlinico potrebbero trasformarsi nel breve tempo in argilla».

Il preside di Medicina Paolo Magistrelli, ha sottolineando lo stretto legame che sin dalla nascita, unisce il Policlinico alla facoltà di Medicina, quasi componendo l’uno e l’altra in una sola identità: «Un patrimonio il cui merito va riconosciuto a tutti coloro che, con il loro quotidiano lavoro e impegno, hanno contribuito a raggiungere i risultati di oggi». «La previsione delle sfide future - ha aggiunto - è sicuramente stimolante e preoccupante allo stesso tempo; con responsabilità, ma anche con cauto ottimismo, ci consentirà di affrontarle, non solo con competenza tecnica, ma anche testimoniando, ancora una volta, i valori che il nostro fondatore ci ha indicato».

Da sinistra Giancarlo Furnari, Giovanni Maria Flick, Antonio Zanardi Landi, Gianni Alemanno e Antonio CicchettiIl professor Walter Ricciardi, nella prolusione ha evidenziato il ruolo storico dell’Igiene della medicina e ha prospettato le grandi sfide dei prossimi venti anni: «Oggi sappiamo che dopo moltissimi anni di progresso vi sono ancora quattro giganteschi problemi che minano la fiducia della gente nella professione medica: errori, variabilità nella qualità, sprechi di risorse e disuguaglianze nello stato di salute, nella disponibilità di risorse, nell’accesso ai servizi e nei risultati delle prestazioni». Quattro i suggerimenti proposti dall’igienista della Cattolica per le sfide future della sanità: «Non ostinarsi a modificare la struttura, ma il modo di lavorare e di pensare; focalizzarsi sui problemi dei pazienti e sui sistemi in grado di risolverli, non solo sulle esigenze dei professionisti e delle organizzazioni; mettere il paziente la centro; infine, gestire la conoscenza e il talento con la stessa attenzione con cui si gestiscono i soldi».

Discorso inaugurale del rettore Lorenzo Ornaghi alla sede di Roma ( KB)

Omelia del segretario generale della Cei monsignor Mariano Crociata ( KB)

Relazione del preside di Medicina Paolo Magistrelli ( KB)

Prolusione del professor Walter Ricciardi_presentazione ppt ( KB)