Chi ha detto che studiare fisica deve essere noioso e complicato? Basta trovare il modo giusto per appassionare e incuriosire gli studenti. È quello che ha dimostrato il professor Giorgio Hausermann, esperto di didattica delle scienze della Scuola universitaria di Locarno, durante il secondo appuntamento della Settimana della fisica, il 21 marzo. Per trattare la fisica da un punto di vista inconsueto e non accademico, Hausermann ha portato con sé dalla Svizzera fino alla sede bresciana dell’Università Cattolica “la scatola di Einstein”.

È stato un inizio a “colpi di laser”, in occasione del 50esimo anniversario della sua invenzione; un’esibizione a luci spente per osservare le varie tipologie con un’atmosfera quasi surreale, come se sul palco si stessero facendo trucchi di magia. Insegnare attraverso il gioco e le esperienze pratiche funziona, e lo ha dimostrato una Sala Polifunzionale affollata di studenti delle scuole medie superiori e di bambini delle scuole elementari, tutti attentissimi e curiosi verso ciò che succedeva sul palco. Suoni, luci, aria e acqua sono stati i protagonisti di una serie di esperienze interattive che si sono susseguite senza sosta e hanno lasciato il pubblico presente con il fiato sospeso; e spesso anche gli strumenti più insoliti possono essere coinvolti per spiegare le leggi fisiche, come ad esempio carta igienica, palloni mappamondo e addirittura un soffiatore da giardino.

L'esibizione del professor Giorgio Hausermann per la Settimana della fisicaNon solo la fisica durante questo evento, ma anche la chimica ha trovato il suo spazio per farsi conoscere e apprezzare dai ragazzi; infatti il 2011 è l’anno mondiale della chimica e per questa occasione Hausermann ha parlato di questa scienza come qualcosa di molto vicino alla fisica, ma con legame speciale con la magia. Sin dall’inizio l’incontro aveva proposto un modo fuori dal comune di vivere le scienze e così, grazie all’aiuto di una bacchetta magica consegnata all’assistente del professore, il pubblico ha assistito ad acqua che spariva, che si trasformava in piccole sfere e che subiva altre insolite trasformazioni. Esperimenti mascherati di chimica o trucchi di magia? Sicuramente il confine è parso sottile durante le dimostrazioni sul palco, ma per tutto c’è una spiegazione scientifica e logica.

È stato come un pomeriggio in cui si fa un intenso ripasso generale di tutto quello che si è imparato di fisica, dalle proprietà dei liquidi ai polimeri, al moto di caduta dei corpi, e se gli spettatori più piccoli hanno goduto della parte ludica e quasi misteriosa della lezione-esibizione, di certo i più grandi hanno colto le leggi che regolano il comportamento della materia nel nostro Universo e che stanno oltre le semplici apparenze. Risa di sorpresa e urla di stupore dei bambini, ma non solo, hanno animato la Sala polifunzionale durante il pomeriggio; la partecipazione attiva di studenti, alcuni coinvolti su palco e tutti vogliosi di imparare, ha reso questa iniziativa da inserire tra quelle da ricordare.