La web generation cresce a vista d’occhio e si abbassa l’età dei minori online: nei Paesi dell’Unione Europea va in rete il 75% degli under 18, come emerge dai primi dati dell’ultimo sondaggio Eurobarometro condotto dal Safer Internet Plus Programme della Commissione Europea. In Italia in particolare usa internet il 74,9% dei ragazzi di età compresa fra i 15 e i 17 anni, il 57,9% di quelli fra gli 11 e i 14 anni, e il 21,5% dei bambini fra i 6 e i 10 anni (Rapporto Istat 2008 “Cittadini e nuove tecnologie”). Per la prima volta è stata promossa una “mappatura” europea di tutte le ricerche già effettuate in 21 Paesi, relative all’accesso e all’utilizzo di internet fra i minori, alle opportunità e ai rischi della rete. Era questo l’obiettivo del progetto Eu Kids Online, coordinato da Sonia Livingstone della London School of Economics, finanziato dal Safer Internet Plus Programme della Commissione Europea e realizzato nel triennio 2006-2009. Il nodo italiano di Eu Kids Online è l’ Osservatorio sulla comunicazione (OssCom) dell’Università Cattolica di Milano, che ha lavorato con il sostegno del Corecom Lombardia.

Non si convive più con le nuove tecnologie, semplicemente esse sono entrate a far parte del nostro mondo in modo imprescindibile e nessuno può più farne a meno. È rimasto qualche adulto “diffidente” ma è una buona regola quella di provare a familiarizzare, oltre che promuovere l’uso di internet tra le giovani generazioni, senza dimenticare i potenziali rischi, più o meno occulti, che la rete porta con sé. Secondo i dati dell’Eurobarometro i minori sono infatti i principali soggetti da tutelare rispetto ad alcuni rischi. La preoccupazione più diffusa è quella di imbattersi in contenuti a sfondo sessuale e pedopornografico (45%); segue il rischio di grooming (adescamento) online (46%); la visione di siti che incitano all’anoressia, all’autolesionismo, al suicidio (39%). Infine, sul piano dei comportamenti, si rischia di incontrare atti di cyberbullismo a danni di coetanei.

In Italia i primi due rappresentano i maggiori elementi di preoccupazione per i genitori che nel 74% dei casi sono presenti quando il bambino accede a internet. Il 77% si informa sulle attività che i figli stanno svolgendo online quando sono collegati, il 48% dichiara di sedersi accanto loro durante la navigazione e il 50% di controllare il computer dopo l’utilizzo per vedere i siti visitati. Ancora, il 32% verifica se esiste un profilo dei figli sui siti di social networking e un altro 32% la posta elettronica. Dunque, un controllo piuttosto marcato che si associa spesso al divieto imposto ai minori di pubblicare online informazioni personali, di parlare con sconosciuti, di fare acquisti online, di creare profili, di visitare chat room, di usare sistemi di instant messaging, e all’imposizione di tempi limitati per la navigazione. Nell’esposizione ai rischi emergono anche delle differenze di genere: i ragazzi hanno più probabilità di imbattersi in contenuti violenti o in materiale pornografico; di incontrare offline persone conosciute online, e di essere a loro volta produttori di rischi (come il cyberbullismo). Le ragazze, invece, sembrano più vulnerabili e turbate dalla visione di contenuti offensivi, violenti o pornografici, tendono maggiormente a chattare con sconosciuti, e sono più esposte al grooming e alle molestie sessuali ma sono anche più consapevoli dei rischi relativi alla privacy.
Inoltre in quasi tutti i Paesi, le famiglie di status socio-economico alto hanno più probabilità di fornire l’accesso a internet ai figli, che quindi ne fanno un uso maggiore o più frequente. Tuttavia, sembra che i bambini che crescono in famiglie con background socio-economico più basso siano più esposti ai rischi online.

Nel nostro Paese, secondo una ricerca promossa nel 2008 da Save the Children Italia e recensita da EU Kids Online (“L’uso di Community, Instant Messaging e Social Network”), il 70,1% dei ragazzi di età compresa tra i 13 e i 17 anni ha utilizzato almeno una volta Msn Messenger, il 36,8% You Tube, il 48,7% ha un profilo personale su Msn o in altri siti di social networking. Msn si colloca in testa alla classifica dei programmi più utilizzati dai giovani per comunicare (70,1%), seguito da YouTube (36,6%), My Space (22,4%), Yahoo Messenger (18,4%), Studenti.it (16,2%), Giovani.it (8,2%), Blogger (5,5%), Facebook (3,9%). L’apertura di un profilo è più frequente tra le ragazze e tra gli adolescenti più grandi, 15-17 anni, operazione che, connessa alla diffusione di dati personali, aumenta il rischio, pur essendo lodevoli le intenzioni di restare in contatto con gli amici e conoscere persone nuove.

Uno degli obiettivi principali di EU Kids Online è stata l’individuazione di policy recommendations, rivolte a enti, istituzioni nazionali e internazionali che si occupano della rete e della sensibilizzazione dell’opinione pubblica alle tematiche dei rischi e delle opportunità di internet. Le proposte sono diversificate: una maggiore educazione in ambito scolastico (per esempio un’integrazione dell’insegnamento di “media literacy” nei percorsi curriculari, intesa come capacità di decodificare, produrre e valutare criticamente i contenuti mediali; campagne di sensibilizzazione che tengano presente le fasce di età e le differenze di genere poiché le bambine privilegiano le interazioni comunicative ed espressive (apertura di blog e profili su social network) e rispetto ai maschi sembrano più consapevoli dei rischi legati alla violazione della privacy; l’offerta di informazioni e suggerimenti per i genitori nei siti web per bambini; una regolamentazione più severa per i provider di contenuti e servizi online (in molti Paesi europei sono stati avviati progetti volti a incentivare iniziative di auto-regolamentazione tra gli internet service e content providers).

Con un “codice della strada” per la navigazione online anche per i bambini sarebbe più facile muoversi. Un sistema condiviso fatto di regole chiare e protetto da regolamentazioni istituzionali, design e interfacce adeguate, sistemi di filtraggio dei contenuti, sistemi di verifica di età degli utenti, classificazione dei contenuti per i minori, percorsi di navigazione specifici per i bambini sono tutte raccomandazioni suggerite dal progetto EU Kids Online.