Mettere a punto, in una prospettiva di viticoltura integrata e sostenibile, un sistema web di supporto alle decisioni da assumere in un’azienda viticola sulla tempistica della vendemmia, sull’utilizzo della risorsa idrica, sulla gestione della chioma e sulla difesa contro malattie fungine e parassiti animali. È l’obiettivo ambizioso di Modem Ivm, il progetto biennale che ha preso il via con l’inizio del 2011, con il coordinamento della società Horta Srl, spin-off dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, presieduta da Vittorio Rossi, docente di Patologia Vegetale della facoltà di Agraria piacentina. Un acronimo, quello di Modem, che sta per “A web-based system for real-time Monitoring and Decision Making for integrated vineyard management”, progetto europeo finanziato per oltre un milione di euro dalla EU nell’ambito del 7° programma quadro.

Grazie al progetto, alcune stazioni meteorologiche installate in punti chiave del vigneto monitoreranno l’andamento climatico ed elaboreranno queste informazioni sulla base di particolari modelli epidemiologici (in grado di simulare il ciclo biologico di malattie e insetti che normalmente colpiscono le produzioni), fenologici (che simulano lo sviluppo della pianta) e agronomici (che simulano la presenza di stress idrici, richiedendo irrigazioni artificiali, o carenze minerali, richiedendo specifiche concimazioni). «Il sistema genera tutte queste informazioni e le mette a disposizione dell’utente – spiega Tito Caffi, dottore di ricerca presso l’Istituto di Entomologia e Patologia vegetale dell’università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza – con una grossa comodità soprattutto per l’organizzazione del lavoro».

Le nuove tecnologie prendono a prestito una sapienza che in passato era sviluppata nel corso degli anni, grazie a mesi interi dedicati all’osservazione delle piante e alla comprensione delle loro varie fasi. «Il nostro modello rappresenta la sintesi di queste conoscenze, frutto della tradizione e dell’esperienza, integrate dalle novità della ricerca - sottolinea Caffi -. La nuova tecnologia potrà permettere lo sviluppo di uno scadenziario aziendale personalizzato, ad esempio sul “momento giusto” in cui intervenire con i trattamenti fitosanitari necessari per produrre l’uva. Gli interventi possono essere razionalizzati, permettendo di effettuare solo quelli veramente indispensabili e soprattutto al momento più opportuno».

Il raggiungimento dell’obiettivo del progetto previsto sarà possibile attraverso un approccio multidisciplinare che unirà competenze relative al monitoraggio ambientale con tecnologia wireless, alla modellistica, alla fisiologia applicata, alle nuove Information & Communication Technologies. Ancora una volta la moderna tecnologia si mette al servizio del viticultore per formulare “consigli pratici” sulla effettiva necessità ed, eventualmente, sulle modalità con cui effettuare determinate operazioni colturali. Per l’Università Cattolica, l’unità coinvolta, coordinata da Stefano Poni, docente di Viticoltura, vedrà la partecipazione degli Istituti di Frutti-Viticoltura e di Entomologia e Patologia Vegetale. Il progetto annovera altri sette partner europei rappresentativi di Paesi a grande tradizione viticola quali Francia, Spagna e Portogallo.