di Lucia Malice *

Fare un salto nel vuoto, ben lontano dalla propria comfort zone. È la sensazione che ho provato quando, per la prima volta, ho messo piede sulla metropolitana di Shanghai, ho fatto la guerra con le bacchette cinesi per mangiare dumplings seduta al tavolo di una bettola e sono salita in cima al secondo grattacielo più alto del pianeta. Allora, però, non ero consapevole che avrei convissuto con quella sensazione fino alla fine della Summer School di Comau Academy, e oltre. 
 
Un team di persone competenti e serie ma al tempo stesso amichevoli e appassionate, che credono e investono nei giovani e nel loro futuro è stato capace, in sole due settimane, di arricchire in modo determinante i percorsi dei componenti di un gruppo – meraviglioso – di studenti con diversi background, sia dal punto di vista degli studi che culturale. 

Lo spirito della PPM School si rispecchia veramente nel suo motto. Meet new people and discover new horizons non è un semplice slogan: racconta l’essenza profonda di un cammino che regala, a chi vi partecipa, un paio di occhiali tutto nuovo attraverso cui osservare il mondo. Rappresenta l’anima di un’esperienza che trasmette un insegnamento da portare sempre con sé: che mettersi in gioco, cercare l’incontro (talvolta lo scontro) con persone sconosciute, imparare da esse, mettersi in discussione, cambiare, sono la linfa che ci nutre e ci fa crescere. 

Chi non esplora nuove terre, chi vuole tirare in rete pensando di non aver bisogno della propria squadra, non crescerà mai. Il team di Comau ce l’ha insegnato con lezioni interattive e altamente partecipative. Ce l’ha trasmesso sfidandoci con consegne (quasi) impossibili, che ci hanno ripagati e resi fieri di noi stessi e dei traguardi raggiunti nonostante la stanchezza. Ce l’ha fatto provare sulla pelle, permettendoci di affiancare manager capaci e di grande ispirazione per le nostre future vite professionali. 

Ce l’ha fatto capire, soprattutto, portandoci a lavorare in gruppo, confrontandoci con compagni sempre diversi e stravolgendo continuamente le consegne, perché è così che funziona nel mondo reale. 

Ma il duro lavoro è stato sempre compensato dalla giusta dose di relax e divertimento. Alle intense giornate trascorse nella sede di Comau sono seguite cene in compagnia e avventure negli angoli più disparati di una città che è tutta da scoprire. Per non dimenticare, nei weekend, il tempo dedicato a esplorare Shanghai e un antico villaggio poco distante dalla metropoli, le spese folli al fake market e le serate trascorse in discoteche con vista sullo skyline illuminato da miriadi di luci scintillanti. 
  
A sentirla così, percorrere qualche passo fuori dalla comfort zone non sembra una cosa tanto terribile. In effetti, non lo è. Quella sensazione iniziale, quel tuffo nel vuoto che nell’immaginario dei più è sinonimo di disagio, è in realtà uno strumento potentissimo che tutti dovremmo essere in grado di padroneggiare con destrezza. Quella sensazione rappresenta la forza propulsiva del motore che spinge ognuno di noi a muoversi autonomamente in un mondo che corre a una velocità incontrollabile. 
 
Ringrazio tutte le persone che hanno reso possibile questa esperienza, trasformandola in un’avventura significativa, arricchente, indelebile. 再見, 良好生活. Arrivederci, buona vita. 

* 24 anni, di Parma, studentessa del secondo anno della laurea magistrale in Management per l’impresa, facoltà di Economia, campus di Milano