WeWorld Onlus, organizzazione no profit che opera in Italia e nel Sud del Mondo per la tutela dei diritti di donne e bambini, ha lanciato qualche mese fa il WeWorld Index 2015, il primo rapporto sulla condizione di bambine, bambini, adolescenti e donne nel mondo che vuole misurare il valore dell’inclusione, partendo dalla condizione delle donne e dei bambini che rappresentano il 70% della popolazione mondiale ma ancora oggi sono le categorie sociali più a rischio di esclusione.

L’Index è stato presentato in Università Cattolica a studenti, docenti e a organizzazioni che si occupano di cooperazione allo sviluppo per riflettere su come sia possibile ma certamente non facile guardare al concetto di sviluppo nella sua complessità.

È composto da 34 indicatori (derivanti da fonti secondarie accreditate a livello internazionale, come Oms, Unesco, World Bank, Undp, etc.) raggruppabili in 17 dimensioni (2 indicatori per dimensione) e 3 categorie.

Ogni dimensione afferisce a un aspetto della vita considerato determinante per l’inclusione di bambine/i, adolescenti e donne: il contesto, riguardante l’ambito più generale in cui sia donne che bambine/i e adolescenti vivono: 7 dimensioni, 14 indicatori; le bambine/i e adolescenti, per cui si tengono in considerazione 5 dimensioni e 10 indicatori; le donne, per cui vengono considerate 5 dimensioni e 10 indicatori.

Il dato offerto dagli indicatori è arricchito con interviste a uomini, donne e bambine/i di diversi paesi. Si tratta di esperte/i o persone che vivono in prima persona gli effetti negativi delle politiche escludenti e in qualche caso i benefici di processi inclusivi in atto nel loro Paese.

La classifica finale tiene conto di tutti e 34 gli indicatori che sono stati sintetizzati in un indice complessivo, il WeWorld Index, attraverso la procedura della standardizzazione mediante z-score. Successivamente la classifica è stata organizzata in cinque gruppi a seconda del livello di inclusione di donne e bambine/i e, per rendere maggiormente leggibili i punteggi ottenuti dai paesi, i valori dell’Index sono stati moltiplicati per 100 e arrotondati all’unità. I valori finali oscillano tra +119 (punteggio ottenuto dal 1° paese in classifica, la Norvegia) e -143 (ottenuto dall’ultimo paese in classifica, la Repubblica Centrafricana).

Misurare l’inclusione significa affrontare la difficile sfida di cogliere un aspetto multidimensionale dello sviluppo, che non riguarda solo la sfera economica, ma tutte le dimensioni del sociale (sanitaria, educativa, lavorativa, culturale, informativa, di sicurezza, ambientale).

Ogni informazione sull’Indice è ottenibile anche on line all’indirizzo https://www.weworld.it/pubblicazioni/2015/WeWorld-Index2015/index.html