Opera, il Centro di Ricerca per lo Sviluppo Sostenibile in agricoltura dell’Università Cattolica di Piacenza in sinergia con il Dipartimento di Scienze e tecnologie alimentari per una filiera agro-alimentare sostenibile, ha organizzato una serie di laboratori su vari temi legati alla sostenibilità ambientale in azienda.

I workshop coordinati dal prof. Ettore Capri (nella foto) docente dell’Ateneo piacentino, e dalle dottoresse Gloria Luzzani e Maura Calliera rientrano nell’ambito del progetto Laboratorio Imprese Emilia Ovest per la Responsabilità Sociale d’Impresa – Le imprese del territorio verso l’agenda 2030 (CSR LAB – Emilia Ovest) finanziato dalla Regione Emilia Romagna e promosso dal Comune di Reggio Emilia.

Tra gli obiettivi principali la condivisione e la diffusione di strumenti e buone pratiche nel campo della responsabilità sociale di impresa tra aziende di diverso tipo, la presentazione di esempi pratici di progetti di sostenibilità attivati sul territorio e l’identificazione di possibili interventi concreti di sostenibilità in relazione alla propria realtà aziendale.

Nel mese di ottobre si sono tenuti due dei quattro workshop previsti dal progetto.

Nel primo workshop la dott.ssa Maria Zucchinelli, del Dipartimento di Scienze e tecnologie alimentari per una filiera agro-alimentare sostenibile ha approfondito il tema del calcolo dell’impronta IDRICA, un indicatore che valuta sia consumi diretti che indiretti di acqua lungo tutta la filiera produttiva, cioè il volume necessario di acqua (virtuale e non) per produrre un determinato bene o servizio. 

Dopo una parte teorica sono stati analizzati casi studio reali per permettere ai partecipanti di acquisire dimestichezza con la metodologia di calcolo e comprendere l’importanza di adottare e gestire una risorsa così importante e preziosa con approccio sostenibile, fornendo loro gli strumenti necessari per l’autoanalisi delle proprie pratiche e consapevolizzando le aziende ad un maggior controllo lungo tutta la supply chain, ad un maggiore monitoraggio e ottimizzazione dei processi, e ad una migliore gestione dei rischi aziendali associati alla risorsa idrica.
 

Nel secondo workshop sul tema impronta CARBONICA, introdotto dalla prof.ssa Lucrezia Lamastra del Dipartimento di Scienze e tecnologie alimentari per una filiera agro-alimentare sostenibile dell’Università di Piacenza, è stato approfondito il calcolo della quantità di emissioni di gas ad effetto serra generate lungo il ciclo di vita di un prodotto/servizio o di un’organizzazione.

L’impronta carbonica di un’azienda, in quanto indicatore sintetico della sua sostenibilità complessiva, può apportare uno strategico valore aggiunto se viene assunto come strumento di gestione, un metodo di autocontrollo che monitori le emissioni di gas serra e fornisca le conseguenti indicazioni per rendere la produzione di un bene o di un servizio sempre più sostenibile da un punto di vista ambientale.

Anche in questo secondo incontro, dopo una prima parte teorica sono stati affrontati casi studio ed esempi di calcolo e si è cercato di identificare motivazioni e interventi possibili in materia di sostenibilità in relazione alla propria realtà aziendale.

Per le aziende di ogni settore, il calcolo della propria impronta idrica e carbonica è il primo passo verso l’individuazione di strategie di riduzione degli impatti ambientali, e i laboratori hanno cercato di fornire alle aziende strumenti utili e necessari per migliorare l’impatto dell’azienda sul Pianeta.