«Oggi è una data storica per l’Unione Europea ed è stata una decisione né facile né scontata». È stato il commento a caldo del direttore de Il Sole 24 Ore Fabio Tamburini sul piano di aiuti della Commissione europea contro la crisi economica provocata dal Covid-19. «È un intervento di peso che aiuterà i paesi più colpiti dalla pandemia ponendo le premesse per consentire alla Ue di trovare una ragion d’essere».

Fabio Tamburini è intervenuto al WebinCatt sul tema “Non solo prestiti. Il ruolo delle banche e delle imprese per il rilancio”, promosso mercoledì 27 maggio dalla community Alumni dell’Università Cattolica. «Abbiamo dato un titolo volutamente provocatorio a questo incontro perché ci troviamo in un momento delicato dove bisogna avere una visione di lungo periodo per la ripresa economica dell’Italia», ha detto Antonella Sciarrone Alibrandi, pro rettore vicario dell’Università Cattolica e presidente Alumni Cattolica, dando via al dibattito che, moderato dal direttore Comunicazione dell’Università Cattolica Daniele Bellasio, ha avuto tra i relatori anche Massimiliano Pogliani, CEO illycaffè.

Non di soli prestiti è fatto il rilancio del Paese, ma anche di significativi interventi del governo. Ne è convinto il direttore de Il Sole 24 Ore. «Dopo la proposta della Commissione europea ora la palla passerà ai singoli governi e anche all’Italia. La prova non sarà banale» e «sarebbe opportuno che questi fondi vadano messi nel posto giusto e non distribuiti a pioggia».

E le banche? «Nel bene e nel male il mondo del credito rimane un asse portante, un punto di snodo sia per le famiglie sia per le imprese. Ora si tratta di capire quale ruolo potranno avere nella fase di emergenza economica che si è già aperta e diventerà pressante nei prossimi mesi». Il percorso ideale è che siano nelle «condizioni di dare alle imprese il sostegno di cui avranno necessità», che non significa «solo prestiti ma anche altro». Per fare questo occorrono una serie di interventi da parte del governo. «È il momento di passare dalle parole ai fatti grazie alla stroncatura della burocrazia, a investimenti nelle grandi infrastrutture e nella salute. Da questo punto di vista la pandemia può essere un’occasione irripetibile».

E così è stato per illycaffè. Come ha raccontato il CEO Massimiliano Pogliani. «L’approccio che abbiamo adottato in questa fase di emergenza sanitaria è stato quello di guardare al nostro interno e a tutte le nostre possibilità senza aspettare che arrivassero aiuti esterni. Così siamo andati avanti a produrre, anche in pieno lockdown, e beneficiato di un incremento delle vendite dei nostri prodotti nei canali rimasti aperti come i supermercati e l’online». Una strategia, quindi, che ha dato risultati. Merito anche di alcune scelte già avviate dall’azienda negli anni scorsi - tra cui lo smart working e la digitalizzazione - riuscendo in questo modo a «mitigare gli effetti negativi della pandemia». La diversificazione dei canali e dei mercati hanno fatto il resto.
 
Una cosa è chiara: dopo la pandemia non si torna indietro. «Le due grandi tematiche che hanno visto una forte accelerazione durante il Coronavirus sono la sostenibilità e la digitalizzazione: su queste le imprese dovranno far leva anche per attivare modelli di consumo diversi», ha notato Pogliani.

«Qui si gioca il futuro dell’Italia», ha dichiarato Fabio Tamburini. «Saremo sommersi da una montagna di debiti se non ci sarà uno sviluppo dell’economia sostenibile del Paese adeguato». Senza se e senza ma.