Quella del Policlinico A. Gemelli è stata la prima vera sala cinematografica in un ospedale italiano. Aperta ad aprile 2016 all’ottavo piano dell’ospedale grazie al sostegno di The Walt Disney Company Italia e alla generosità di migliaia di persone, è un progetto voluto da MediCinema Italia Onlus e dalla Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma.

Enrico Zampedri (a sinistra) con il ministro Dario FranceshiniOra il progetto del cinema in ospedale e della cinematerapia prende piede in altre realtà italiane. E questo sviluppo ha avuto un riscontro anche al Festival del Cinema di Venezia, dove il ministro dei beni e le attività culturali e Turismo Dario Franceschini (a sinistra nella foto qui a lato) ha annunciato che nel piano di 30 milioni l'anno per il potenziamento, la ristrutturazione e la realizzazione di sale cinematografiche, proporrà una modifica perché «il 10% venga utilizzato per costruire sale cinematografiche negli ospedali». 

Il ministro - accolto, tra gli altri, dal direttore generale del Policlinico Gemelli Enrico Zampedri (nella foto con il ministro Franceschini), dalla presidente di Medicinema Italia Fulvia Salvi, dalla vicepresidente Francesca Medolago Albani, dall'amministratore delegato di RaiCinema Paolo Del Brocco e dal coordinatore medico del progetto, professor Nuccio Lombardi - l’ha affermato alla fine della visione al Lido de L'eroe, il corto diretto da Andrea De Sica, con Christian de Sica, Valeria Solarino e un brano inedito di Noemi, realizzato per raccogliere fondi a favore di Medicinema. Il corto verrà trasmesso in tv sulle reti Rai.

Andrea De Sica, Nastro d'argento per la sua opera prima I figli della Notte, nella mini commedia (visibile su Rai Cinema Channel) girata nel Policlinico Gemelli di Roma, rende omaggio a Woody Allen, immaginando Stefano (Vincenzo Crea) un giovane paziente sulla sedia a rotelle che si è preso una cotta per Viola (Blu Yoshimi), la figlia di un altro paziente. Il ragazzo è troppo timido per farsi avanti, e allora viene in suo aiuto una notte, materializzandosi nella sua camera l'Eroe da film (Christian de Sica, zio di Andrea), che gli continuerà a dare consigli su come agire anche dal grande schermo durante una proiezione in ospedale.