di Monia Mosca, Luigi Minerva, Isabella Aniasi *

Una lectio magistralis davvero speciale: dall’altro capo della diretta Instagram e dell’oceano Atlantico, a New York, Roberto Saviano ci ha introdotto nel mondo delle serie tv. Il titolo della lezione era “Dalla realtà alla fiction. Scrivere serie tv” ed è durata più di un’ora. Tra gli studenti dell’incontro del 7 aprile, oltre a noi, i nostri 24 colleghi del master Ideazione e produzione audiovisiva cinematografica e per i media digitali (Ipm) di Almed dell’Università Cattolica. 

Alle numerose iniziative di questo periodo per aiutare docenti e studenti nello sforzo di tenere viva la scuola online, da alcuni giorni si è aggiunta quella di Roberto Saviano. Un intervento diretto: lezioni online con le scuole che ne fanno richiesta. Una ogni due giorni, su Instagram con l’hashtag #LezioniDaQuarantena.

Il nostro master è stato il primo - e l’Università Cattolica la prima in Italia - a essere coinvolto dallo scrittore. Come? Grazie a Piero Passaniti, nostro docente di Tecniche di informazione giornalistica in video, e Federica Campana, stretta collaboratrice di Roberto Saviano, che si è diplomata nel 2004 facendo il nostro stesso percorso formativo per poi diventare autore a Che tempo che fa e poi con Saviano.

Per prepararci alla diretta, avevamo preparato come classe una serie di domande sul tema e anche qualcuna personale, pensando che ne avrebbe scelte alcune: invece ha risposto a tutte quelle che avevamo scritto in modo approfondito, ponderato e mai banale. 

Abbiamo discusso di tanti temi: dalla responsabilità degli autori quando scrivono prodotti di così largo consumo e popolari fino a questioni più specifiche, come le varie tecniche di scrittura per i diversi tipi di contenuto (serie tv, film, documentario, teatro). La discussione è passata attraverso molto del suo lavoro (Gomorra, Zero Zero Zero e La Paranza dei Bambini) per poi spaziare su tanta parte della produzione nazionale e internazionale.

Poi Saviano ha coinvolto nella diretta tre di noi: Monia, Luigi e Isabella. 

Ci ha chiesto del nostro percorso di studi, dei nostri riferimenti cinematografici e di come stiamo affrontando questo periodo di isolamento, di come riusciamo a portare avanti I nostri progetti video…in quarantena. 

È stata una chiacchierata breve ma intensa, all’interno della quale abbiamo discusso anche del fatto che avere una personalità creativa e/o, più in generale, una passione (per noi il cinema, per esempio) possa aiutare a sopravvivere a questo periodo insolito e drammatico. 

Siamo stati tutti molto contenti di questa lezione-confronto a distanza, che ci ha dimostrato, se mai ce ne fosse stato bisogno, che “la distanza” non è quella fisica (Milano-New York in streaming) ma un modo di rapportarsi…e con lui non l’abbiamo percepita affatto. 

Era vicino. Ci ha fatto sentire tutti più vicini. 

* Studenti master Ipm Ideazione e produzione audiovisiva cinematografica e per I media digitali (Almed)