Mai come oggi il concetto di democrazia nel mondo è in discussione.

Queste le parole dell’ex Ministro dell’Interno ed esponente di vertice per oltre vent’anni degli apparati di sicurezza e di intelligence del nostro paese, Marco Minniti, in occasione della presentazione in Università Cattolica a Piacenza del suo ultimo libro “Sicurezza è libertà. Terrorismo e immigrazione: contro la fabbrica della paura” edito da Rizzoli.

“Rabbia e paura sono i sentimenti che inevitabilmente hanno cominciato a piantare radici dopo i due fatti epocali di inizio millennio: l’attacco terroristico dell’11 settembre e la grave crisi economica”.

Parte da qui Minniti, per sottolineare il necessario impegno a contrastare la paura per le minacce alla sicurezza del pianeta, sia economica che di vita, facendo crescere nei cittadini uno stato di precarietà, disorientamento, preoccupazione e incertezze “cresce lo smarrimento, la violazione dei diritti fondamentali e ribadisce che chi ha paura non va fatto sentire in colpa ma deve essere aiutato”.

L’incontro con l’autore è stato introdotto dal Direttore del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Ateneo piacentino, prof. Antonio Chizzoniti e coordinato dal prof. Francesco Centonze, docente di diritto penale della Facoltà di Economia e Giurisprudenza dell’Università Cattolica di Piacenza.

“Già dal titolo il libro mi è sembrato molto promettente – sottolinea Centonze – sicurezza e libertà sono temi cruciali nei nostri corsi e nelle democrazie contemporanee. Fondamentale è la ricerca di un giusto equilibrio tra le due. E’ un incontro che si inserisce perfettamente nel quadro delle iniziative dell’ateneo volte a promuovere il dibattito e la riflessione sui temi fondamentali della modernità”.

L’ex Ministro fa alcune considerazioni sull’importanza che sicurezza e libertà procedano in modo parallelo, sottolineando che senso avrebbe essere sicuro se non ho garanzia della mia libertà, se non posso uscire di casa? E a cosa serve uscire di casa se nessuno mi garantisce la libertà?

Secondo Minniti il futuro della sicurezza di un Paese si gioca sulla capacità di integrazione, cercando di avere un rapporto positivo con le altre religioni e non ammettendo sottomissioni tra sessi diversi, con la consapevolezza che l’integrazione non è buonismo, ma creare le condizioni per stare meglio domani.

“Un altro grande sforzo – conclude Minniti – è quello avere a cuore il tema dell’Africa, in quanto nel continente africano si deve investire affinché sia autosufficiente nei prossimi vent’anni e in grado di utilizzare le sue immense ricchezze. Ogni investimento dell’Europa in Africa, è per se stessa”.