di Giuseppe Bertoni*

Padre Giovanni Toninelli, uno dei veterani della nostra comunità di Castel d’Azzano (e dell’Istituto), ci ha lasciati lo scorso 11 Settembre, alla bella età di quasi 97 anni”.

È con questo comunicato che la Comunità Comboniana dà notizia del trapasso del Dott. Giovanni Toninelli, fra i primi 3 laureati della neonata Facoltà di Scienze Agrarie dell’Università Cattolica del S. Cuore (era il 22 novembre 1955).

Nato a Manerbio il 9 ottobre 1921 da famiglia di agricoltori, con l’Africa nel cuore ha emesso i primi voti fra i Comboniani, due giorni prima di compiere i 21 anni, il 7 ottobre 1942.

Studia teologia ed è ordinato sacerdote a Brescia il 19 dicembre 1948; ma nel cuore vi è anche l’agricoltura e per questo si iscrive alla Facoltà d’Agraria di Firenze nell’a.a. 1949-50 (viveva a Villa Pisa dei Padri Comboniani a S. Domenico di Fiesole, racconta il Dr. Paolo Iacopini che ne è stato compagno di studi sino a quando si trasferisce presso la Facoltà d’Agraria di Piacenza per discutere la tesi sull’agricoltura dell’Uganda (scelta evidentemente non casuale), insieme ai dottori Angelo Gelmetti e Ludovico Maretti; come testimoniato dal Prof. Mario Fregoni, allora fra i primi studenti, la Commissione della prima sessione di laurea fu presieduta dal Rettore P. Agostino Gemelli.

Viene poi assegnato alla comunità di Pellegrina come insegnante, fino al 1960, quando parte per l’Uganda per ritrovarsi presto in Karamoja, regione semi-arida abitata da pastori al confine Est con il Kenia. Padre Giovanni è stato insegnante “distinto, zelante e istruito” di cui l’Uganda aveva bisogno. Vi è rimasto  per 47 anni!

Chi l’ha conosciuto come insegnante e ha visitato la scuola dove insegnava (a Nadiket nel distretto di Moroto), ha parlato di “una grande opera d’amore alla scienza e agli studenti”.

I familiari testimoniano che a quell’epoca le valigie del loro fratello partente per la missione erano colme di tutto ciò che poteva servire all’allestimento dei laboratori scientifici. Si era dedicato anche alla pittura, mostrando amore per l’arte e per la bellezza. Aveva creato dal nulla a Nadiket un bellissimo e ben attrezzato laboratorio scientifico e un frutteto dove coltivava aranci e limoni. Le due iniziative erano ambedue connesse alle sue materie di insegnamento e col suo entusiasmo insegnava efficacemente ai seminaristi ad amare la natura.

Ne dà conferma la breve testimonianza del confratello Padre Renzo Carraro: “Ho conosciuto P. John (così voleva farsi chiamare) e vissuto con lui dal gennaio 1987 all’agosto 1993, quando eravamo ambedue nel seminario di Nadiket. Era il più anziano del corpo insegnanti; insegnava scienze (fisica, chimica, biologia) ed era visibilmente molto appassionato al suo lavoro e alle materie che insegnava”.

Il mio personale ricordo di P. Toninelli è di una fugace visita al seminario di Nadiket, nel dicembre 1985, in occasione della permanenza a Moroto con la Commissione di studio per il Karamoja (voluta da Africa Mission di don Vittorione e del Dr. C. Manfredini); mi rimane impressa l’aspettativa che avevo di conoscere il “famoso” padre Toninelli, poi la sensazione di un’”oasi” di ordine e di natura rigogliosa in un contesto pressoché agli antipodi: il Karamoja semi-desertico.

*già direttore dell'Istituto di Zootecnica
della facoltà di Scienze agrarie alimentari e ambientali