A ottenere la vittoria nel “mondiale” delle startup sociali e ambientali è stata la libanese FabricAID, seguita dalla statunitense NeMo e, al terzo posto, dall’indiana Thinkerbell Labs.  Le tre imprese si sono aggiudicate rispettivanente 40mila, 25mila e 10 dollari in palio per i tre vincitori della Global Social Venture Competition, il concorso internazionale promosso dalla Haas School of Business dell’Università di Berkeley in California, per la prima volta il premio si è svolto in Italia, il 13 aprile, alll’Alta Scuola Impresa e Società (Altis) dell’Università Cattolica. 

L’idea vincitrice arriva dal Libano: un innovativo sistema di raccolta, riciclo e redistribuzione degli abiti usati a comunità emarginate e in difficoltà. FabricAID raccoglie abiti di seconda mano da varie istituzioni, li rivende su mercati di seconda mano e negozi creati dall’impresa stessa attraverso il sistema del social franchising. Gli abiti troppo vecchi vengono riciclati. Così si riduce l’imopatto ambientale dei rifuiti tessili e, allo stesso tempo, si crea lavoro e si aiutano concretamente i soggetti più vulnerabili.  

NeMo produce un dispositivo indossabile a basso costo e smartphone pre-programmati che permettono alle mamme che vivono nelle zone rurali di monitorare in casa i loro neonati. Thinkerbell Labs ha ideato un dispositivo audio-tattile che permette agli studenti non vedenti di imparare a leggere e scrivere sia a mano che al computer in codice Braille.

Tra le altre 19 finaliste mondiali della competizione si segnalano i carretti alimentati a pannelli solari per i venditori ambulanti nelle strade africane, sviluppati in Uganda con il nome di Musana carts, dal nome dell’impresa produttrice. Dotati di postazione di lavoro, fornelli, prese elettriche, questi carretti permettono di conservare i cibi garantendo condizioni igienico-sanitarie più sicure, rendono più facile la loro preparazione per la strada, riducono l’impatto ambientale perché sostituiscono le tradizionali stufe a carbone, altamente inquinanti, con i fornelli, e hanno un alto impatto sociale perché migliorano le condizioni di lavoro dei venditori.

Negli Stati Uniti Abal Therapeutics ha creato un software e una app per tablet che danno un supporto terapeutico ai bambini autistici. All’infanzia hanno pensato anche i creativi sudcoreani di Creators Lab: l’impresa asiatica sviluppa prodotti ludico-educativo per bambini in età prescolare. Tra questi un particolarissimo kit da gioco con pasta modellabile commestibile prodotta al 100% con il latte, che i bambini possono mettere in bocca in totale sicurezza.

L’istruzione in Africa trova un valido e innovativo sostegno nel progetto di Ecoles ai Sénégal: si tratta di una piattaforma web che offre agli studenti la possibilità di accedere a lezioni video registrate con alcuni tra gli insegnanti più noti del Paese. Parla svedese, infine, Heartstrings, un nuovo prodotto high-tech non invasivo per lo screening e la diagnosi precoce delle malattie cardiovascolari e potenziali infarti.