I sistemi sanitari di tutto il mondo stanno affrontando una serie di sfide cruciali: l’invecchiamento della popolazione, l’aumento delle patologie croniche e la scarsità di risorse economiche stanno ridisegnando i confini e la forma della domanda di cura. L’attuale situazione, ma soprattutto le sue prefigurazioni future, richiedono ai Sistemi Sanitari di orientare in modo innovativo i loro servizi, riconoscendo nelle persone un ruolo cruciale per il raggiungimento di un sistema di cura realmente soddisfacente e sostenibile. Per questi motivi, la partecipazione attiva e il coinvolgimento delle persone (Patient Engagement) sono visti come un passo necessario per una gestione ottimale dei servizi sanitari. Ma questo non è l’unico vantaggio: la letteratura scientifica dimostra come il Patient Engagement sia la chiave per aumentare la soddisfazione e la qualità di vita dei pazienti, migliorare la loro condizione di salute e diminuire i costi di gestione ed erogazione dei servizi. 
Negli ultimi 10 anni infatti, l’interesse nel Patient Engagement è cresciuto vertiginosamente, arrivando ad essere riconosciuto come un must nelle arene delle aziende sanitarie di tutto il mondo (vedi figura in alto). Tuttavia, nonostante l’urgenza di un coinvolgimento attivo delle persone nella gestione della loro cura, nelle pratiche di cura quotidiane mancano linee guida efficaci  e condivise. Basti pensare che ad oggi solo il 23% della letteratura scientifica relativa al Patient Engagement riporta strumenti o strategie concrete per promuoverlo (vedi figura sotto). La stragrande maggioranza degli articoli scientifici in quest’area, insomma, sembra ancora per lo più centrata sull’annunciare la proponibilità concettuale del Patient Engagement, piuttosto che ad interrogarsi concretamente su come favorirlo. Inoltre, si osserva la mancanza di condivisione e allineamento da tra mondo accademico e mondo professionale su questi temi, perdendo l’occasione di  condividere e fertilizzare il reciproco know-how per l’effettiva promozione del Patient Engagement.
E’ da queste premesse che è nato il progetto ENG-SMART, portato avanti dal gruppo di ricerca coordinato dai professori Claudio Bosio e Guendalina Graffigna e partito da un finanziamento di Regione Lombardia nell’ambito di Open Innovation. Si tratta di una “Consensus Conference”, cioè  di un processo di costruzione di consenso sul tema dove attori provenienti dal mondo accademico e dal mondo professionale e i diversi portatori di interesse in quest’area si possono incontrare per discutere la proponibilità delle diverse strategie per favorire il Patient Engagement e stendere linee guida per il coinvolgimento attivo della persona nella cura. Il 18 febbraio in Università Cattolica ha avuto luogo un primo incontro della Consensus Conference, che ha visto la partecipazione di relatori di rilievo in area sanitaria e la partecipazione di circa 80 esperti tra medici, psicologi, manager, esperti di tecnologie per la salute e policy maker. Ma il progetto non è finito. E’ in corso la raccolta di esperienze e buone pratiche dalle diverse ASL Italiane ed è già stato fissato un prossimo incontro il 15 giugno sempre in Università Cattolica. Le attività della Consensus Conference possono essere seguite -  anche al fine di dare il proprio contributo – anche sui social media:
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