di Antonio G. Spagnolo*

La scomparsa dell’on. Carlo Casini lascia un vuoto incolmabile nel campo della bioetica e della difesa della vita. Personalmente cominciai a sentir parlare di lui durante i miei primi anni di studi nella Facoltà di Medicina dell’Università Cattolica di Roma e all’inizio della mia attività nel Centro di Bioetica fondato dal card. Sgreccia. Era la metà degli anni ’70 e dopo la sentenza della Corte costituzionale 75/1975 e l’approvazione della legge 194/1978 sulla interruzione volontaria della gravidanza, il tema dell’aborto era al centro dei dibattiti politici e sociali. Ricordo le numerose riunioni, incontri, convegni che aveva in quegli anni con il card. Sgreccia, nell’ambito dell’attività del Centro di Bioetica, con il quale collaborava intensamente, partecipando con lui a lezioni-e manifestazioni che si tenevano per sostenere il valore della vita sin dal concepimento.

Ha fatto parte del Comitato scientifico della rivista Medicina e Morale ed era affidata a lui la trattazione degli sviluppi giuridici del tema dell’aborto e della procreazione medicalmente assistita e delle implicazioni sociali di essi. Dalla sua penna sono usciti i numerosi e tempestivi commenti alle varie sentenze della Corte costituzionale e della Corte europea dei diritti dell’uomo sui temi dell’inizio della vita.

La ferma convinzione del valore dell’embrione umano prima della nascita lo ha portato a proporre l’iniziativa a carattere europea per scuotere le coscienze dei cittadini, “per richiamare un impegno forte e generale dell’intera comunità cristiana” per sostenere l’idea dell’embrione “uno di noi” (“One of us”), volta alla tutela dell’embrione nell’attività politica e legislativa dell’Unione Europea e a ribadire la necessità di riconoscere una capacità giuridica dell’embrione sin dal concepimento e non soltanto al momento della nascita.

La sua attività e dedizione alla causa della vita costituiscono un esempio di coerenza che nella metodologia della bioetica significa tradurre l’etica in azioni sociali proteggendo gli esseri umani più piccoli e più indifesi.

E così ricorderemo la sua opera nella nostra attività scientifica e di ricerca nel campo della bioetica

Sez. dipartimentale di Bioetica e Medical Humanities, Facoltà di Medicina e chirurgia. Università Cattolica del Sacro Cuore - Roma