“Come si declina la tenerezza?”. A questo interrogativo, rivolto a tutta la comunità del Policlinico A. Gemelli dall’assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore monsignor Claudio Giuliodori, a conclusione del suo intervento alla tavola rotonda dello scorso 11 febbraio nella hall dell’ospedale per la venticiquesima Giornata Mondiale del Malato, intende dare una risposta il Decalogo per vivere le Opere di Misericordia. Si tratta di una Linea guida spirituale e quotidiana per un nuovo percorso assistenziale e umano, improntato alla tenerezza e alla vicinanza con ogni persona malata presentato nell’occasione. 

All’incontro a più voci per la Giornata del Malato, moderato da don Angelo Auletta, Assistente Spirituale del personale del Policlinico Gemelli, hanno partecipato Giovanni Raimondi, presidente della Fondazione Policlinico Universitario “Agostino Gemelli”, Fabrizio Vicentini, direttore della sede di Roma dell’Università Cattolica, il professor Giuseppe Zuccalà, direttore della Scuola di Specializzazione in Medicina d’urgenza dell’Ateneo, e Domenico Delle Foglie, direttore del Sir, Servizio Informazione Religiosa della Conferenza episcopale italiana.

«Nel nostro prenderci cura, come applichiamo le Opere di Misericordia?» ha chiesto monsignor Giuliodori aprendo la tavola rotonda intitolata “Affidarsi/affidare a Gesù misericordioso fa fiorire la Vita”. «La condizione di malattia è una condizione esistenziale dell’uomo, non solo del suo corpo. Non sempre, è vero, possiamo curare e guarire, ma sempre possiamo prenderci cura: per questo è nato il Policlinico Gemelli, per prendersi cura della persona nella sua integralità».

«La nostra Università - ha affermato Fabrizio Vicentini - è guidata da un Codice Etico che onora la centralità del paziente e ogni giorno cerca di insegnare ai propri studenti i modi e le forme del prendersi cura». 

«Il compito del medico - ha aggiunto il professor Zuccalà, è difficile perché tutti i giorni deve affrontare la paura e a volte la disperazione umana, ma è privilegiato perché sempre possiamo portare una luce di carità e di misericordia». 

«Il mondo della Comunicazione - ha sottolineato Domenico Delle Foglie - «deve accettare una nuova sfida: far entrare la Misericordia nelle parole. Per questo proponiamo una nuova alleanza fra operatori del settore e mondo medico: comunicare è ‘stare accanto, per farlo dobbiamo lavorare insieme».

Prima della presentazione del Decalogo si è sviluppato un intenso dibattito, provocato dalle domande di rappresentanti del mondo delle professioni, degli assistenti spirituali, degli studenti, della comunicazione istituzionale, del volontariato e dei malati che costituiscono la comunità del Policlinico.