Un Competence Center contro il fenomeno del sovraindebitamento. L’ha istituito l’Università Cattolica del Sacro Cuore, su invito della Diocesi di Milano, della Caritas Ambrosiana e della Fondazione San Bernardino, in collaborazione con Fondazione Centesimus Annus, Prospera e Ucid, con l’obiettivo di contrastare il preoccupante fenomeno del sovraindebitamento.

Per farlo è stato composto un gruppo di lavoro costituito da accademici ed esperti provenienti da diverse aree e ambiti professionali che si incontra durante tre meeting a porte chiuse per indagare il complesso fenomeno del sovraindebitamento e dell’usura e per individuare strategie di azione e strumenti di mitigazione, anche in ottica di prevenzione. 

«L’Università Cattolica mette a disposizione le sue competenze e il suo network di esperti per consolidare il dialogo con tutti gli stakeholder coinvolti nel fenomeno, con il fine di  proporre best practice e soluzioni atte a minizzare il più possibile i terribili effetti del sovraindebitamento» afferma il professor Federico Rajola., direttore del Cetif.

Il primo obiettivo del Competence Center è stato raggiunto: tutti i principali stakeholder coinvolti secondo diverse prospettive si sono incontrati, hanno scambiato punti di vista e hanno concordato le modalità di lavoro rispetto ai temi proposti. 

Per individuare iniziative utili e possibili soluzioni, si è sottolineata la necessità di coniugare gli aspetti di carattere etico e culturale con quelli di carattere tecnico-operativo, con un approccio olistico e concreto, tenendo a mente che il problema del sovraindebitamento riguarda per lo più i nuclei familiari nella fascia della “quasi povertà” spinti a indebitarsi spesso a causa di messaggi esterni che inducono ad avere uno stile di vita lontano dalla sobrietà e dai valori dell’onestà, della correttezza e della laboriosità. 

Il primo spunto emerso, grazie al contributo della facoltà di Psicologia, riguarda l’importanza degli effetti psicologici e sociologici nel fenomeno del sovraindebitamento e la necessità di promuovere iniziative di educazione finanziaria non solo per i giovani o gli studenti, ma anche per professionisti con età compresa tra i 40 e i 60 anni, che negli anni giovanili non sono stati raggiunti da iniziative di financial literacy e quindi più vulnerabili. Accanto a questo sarà realizzato un vademecum che dia, da una parte, alcuni spunti operativi nella gestione dei casi problematici e, dall’altra fornisca, un elenco completo di tutte le realtà che a Milano e Provincia si occupano del fenomeno. A conclusione dei lavori si elaborerà anche un «codice etico» di deontologia professionale da proporre ai principali stakeholder del mercato finanziario e di quelli in ambito giuridico. 

Dal confronto tra gli stakeholder è emerso come il sistema bancario rappresenti sicuramente una parte attiva in quanto, spesso, è il primo a essere colpito negativamente dalle problematiche del credito in sofferenza. Sono numerose le attività e i progetti che gli istituti stanno proponendo in ottica preventiva e formativa (ad esempio in relazione all’educazione finanziaria) o attraverso iniziative di microcredito.

«Il sovraindebitamento è un fenomeno che va analizzato e approfondito, individuando anche soluzioni preventive e coinvolgendo tutti gli attori dell’ecosistema» afferma il professor Mario Anolli. «È fondamentale in primis dare supporto operativo alle realtà che se ne occupano già, rendendole dei veri e propri punti di riferimento per gli assistiti, in ottica di offrire un’assistenza continua e a 360°».

Durante l’incontro è stato condiviso che anche i profili giuridici del fenomeno hanno un impatto molto forte e si caratterizzano per la loro estensione in termini di attori coinvolti. Punto di riferimento in questo panorama è senza dubbio l’Organismo di Composizione delle Crisi che svolge un ruolo fondamentale nell’aiutare e sostenere le persone indebitate in tutte le fasi della procedura di composizione della crisi da sovraindebitamento: da quella di avvio fino a quella di esecuzione del piano.