Dopo l’emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus, ora è il lavoro a preoccupare maggiormente i giovani che si preparano a vivere le prime esperienze lavorative. Come fare allora per intercettare in Rete le opportunità migliori? Come prepararsi ad affrontare le nuove sfide? Un aiuto ai laureati arriva dal Servizio Stage & Placement che ha promosso un ciclo di incontri con esponenti del mondo del lavoro e delle professioni per suggerire alcune strategie da adottare per arrivare alla meta.

Il reale e il virtuale: alla ricerca del lavoro (perduto?): questo il tema affrontato nel primo incontro che si è tenuto, martedì 30 giugno. Introdotti da Mauro Balordi, direttore Funzione Stage e Placement dell’Università Cattolica, sono state poste alcune domande su come laureati e aziende si incontrano nella rete e sui social. 

Per Francesca Lanzara, Account Director, LinkedIn Italia, che gestisce e promuove i più prestigiosi clienti italiani attraverso la piattaforma LinkedIn, ci sono delle buone notizie. «Le grandi aziende stanno già cercando persone soprattutto nel campo dei Big Data, della cyber security, dell’innovazione digitale e lo fanno attraverso strumenti digitali. Noto anche che è cambiata la tipologia di profili: prima prevalevano le hard skill, che certamente rimangono importanti, ma molto alta è l’attenzione verso le soft skills. Quindi ai ragazzi consiglio di concentrarsi sulle loro capacità di lavoro in team, sulla creatività e intraprendenza».

Anche il CEO di People Paolo Marchetti che da anni cura l’organizzazione del career day e degli open day della Cattolica, ha dovuto riconvertire la sua attività. «Abbiamo portato quello che era reale nella dimensione virtuale. Alle persone che cercano lavoro direi che questa emergenza ha colto tutti alla sprovvista anche chi fa selezione. Quindi consiglio di portare pazienza, di fare pratica con gli strumenti online, con i social media e attendere con fiducia settembre dove l’attività sono sicuro riprenderà. Un primo segnale è stato dato con il Career Day di Roma, il prossimo sarà quello di Milano che si svolgerà in autunno».

La Cattolica è estremamente attenta all’attività di placement e offe molti strumenti per prepararsi al mondo del lavoro, tiene a precisare Claudio Sponchioni, CEO e Cofounder, JOBIRI e Digital Career Coach, «tutte le attività digitali aiutano a presentarsi al meglio, consentono di allenarsi per arrivare più sicuri al video colloquio e ad avere successo nella ricerca del lavoro. Viviamo in un’epoca di opportunità, siamo stati colpiti da una grave emergenza sanitaria, ma tutto il mondo ha completamente modificato il modo di agire».

In passato, ha continuato Sponchioni, «non saremmo riusciti a comunicare, mentre con l’evoluzione della tecnologia e un nuovo approccio culturale sta emergendo più collaborazione fra le persone. Dobbiamo guardare al futuro con ottimismo. Bisogna attrezzarsi, ci vuole consapevolezza, dobbiamo capire che si può andare avanti, certamente con uno sforzo in più. Ad esempio, grazie a Jobiri gli studenti possono avere un aiuto in più. Devono investire sulla propria crescita personale, sulle competenze che ti faranno accedere più velocemente al mercato del lavoro».
Secondo Francesca Lanzara «è molto importante prendersi cura della propria digital reputation, su LinkedIn è opportuno avere una bella fotografia, un riassunto delle proprie attività e che ci siano delle idee su quello che si vuole fare. E poi selezionare le aziende, cercare dei mentor che ti possono aiutare, ma attenzione a non abusare dei social, soprattutto se danno un’immagine divergente».

La forte digitalizzazione che è avvenuta in questi mesi consentirà a più persone di cogliere migliori opportunità di lavoro perché questa aiuta nelle interazioni. Ora dobbiamo cercare di anticipare e capire i cambiamenti, senza esserne travolti; di essere proattivi perché altrimenti le opportunità non busseranno alle nostre porte.