Un milione di profughi rifugiati nel Kurdistan iracheno, 11 milioni di siriani nei paesi limitrofi e sfollati dopo 5 anni di guerra civile, 400.000 vittime del conflitto interno alla Siria. Questi sono i numeri inquietanti di due Paesi distrutti dalla guerra. Se ne è parlato il 9 maggio in Università Cattolica durante il convegno “Iraq e Siria: non lasciamoli soli. L’impegno della Chiesa italiana mentre l’emergenza continua”. Promosso dall’ateneo di largo Gemelli, dal quotidiano Avvenire (di cui riportiamo l’articolo dedicato all’evento) e Focsiv, l’evento ha riunito tutte le Ong presenti sul territorio con progetti a sostegno delle popolazioni locali. Al termine del convegno ha suonato l’Orchestra dei popoli, promossa dalla Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti Onlus, comunità artistica e musicale composta da bambini, ragazzi e adulti di diverse etnie, culture, fedi, generazioni.

La Cattolica in particolare è presente in Kurdistan, insieme a Focsiv e Centro Sportivo Italiano, con l’Unità di ricerca sulla resilienza che nasce dall’esperienza di un team di psicologi e educatori, coordinato dalla professoressa Cristina Castelli, attivo con progetti di ricerca e di intervento a favore di minori e comunità in situazioni di emergenza a livello internazionale. Qui è stato sviluppato il progetto “Resilienza e sport”  che coinvolge 30 persone tra psicologi, educatori, insegnanti, allenatori, 1300 bambini e ragazzi ospitati in 7 aree di accoglienza.

Obiettivo primario del progetto è offrire ai minori uno spazio sicuro a misura di bambino in cui sperimentare le proprie risorse e riflettere sulle proprie emozioni  (e per questo sono stati attivati anche i laboratori creativo-espressivi); dotare gli educatori locali di strumenti perché diventino “tutori di resilienza” per i minori e le famiglie ospiti dei campi; fornire agli educatori disponibili le conoscenze utili a diventare figure di supporto per lo sport, che promuovano attività a favore dello sviluppo psico-fisico del bambino.