Secondo appuntamento del ciclo di incontri “La Corte Costituzionale e l’Economia” con l’intervento del giudice costituzionale Silvana Sciarra. Al centro del dibattito il tema dei diritti sociali. Silvana Sciarra, studiosa di diritto del lavoro, ha firmato come relatrice, nel 2015, due sentenze molto importanti: quella che ha annullato il blocco della rivalutazione delle pensioni e quella che ha affermato la necessità di ricominciare la contrattazione collettiva nel pubblico impiego. L’incontro “La Corte costituzionale, i diritti sociali e i welfare” si terrà lunedì 24 ottobre alle 10.30 in aula Pio XI, nella sede di largo Gemelli a Milano.

Il ciclo è dedicato a capire come prendono corpo le decisioni della Consulta e quali sono gli impatti che le sentenze costituzionali hanno sul sistema economico-finanziario e le politiche pubbliche ed è organizzato dai dipartimenti di Diritto privato e pubblico dell’Economia e di Economia e Finanza dell’Università Cattolica. Protagonisti cinque giudici costituzionali: dopo Marta Cartabia, che ha aperto il ciclo, e Silvana Sciarra, interverranno Aldo Carosi, Giuliano Amato, Daria de Pretis. Chiamati a illustrare, a partire da casi significativi, come la Corte affronta simili questioni.

I problemi posti dai principi costituzionali relativi all’economia - la cosiddetta Costituzione economica - sono infatti da sempre al centro dell’attenzione degli studiosi e della Corte costituzionale. A maggior ragione lo sono negli ultimi anni durante i quali ai giudizi sulla normale produzione legislativa si sono affiancati quelli sulle misure adottate sotto l’urgenza della crisi. Infatti, anche alcune decisioni di Palazzo della Consulta hanno attirato commenti e critiche per le loro implicazioni economiche. Solo per fare qualche esempio, basti pensare alla bocciatura da parte della Corte Costituzionale del blocco dell’indicizzazione delle pensioni contenuto nel decreto “Salva Italia” o alla sentenza che ha dichiarato illegittimo il contributo di solidarietà voluto dai governi di Monti e Berlusconi sulle rendite pensionistiche più alte.