In occasione della Giornata per il ventennale del Dipartimento di Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo, alcuni Alumni, professionisti del settore, sono tornati in Ateneo per raccontare il loro percorso, dallo studio alla professione della “comunicazione”. Trasmissione del sapere con passione e rispetto, incontri con “maestri” e condivisione di valori: da tutte le testimonianze degli ex studenti è emerso come studiare in Università Cattolica sia stato fondamentale non solo da un punto di vista teorico ma soprattutto umano.

«In Cattolica ho trovato professori che amavano quello che spiegavano e ci trasferivano con passione le conoscenze, mettendo al centro noi studenti» ha sottolineato Laura Del Viscovo, TV and News Media Executive Producer Sky Italia. «Ho scelto questa università perché sono sempre stata innamorata delle storie - continua - e il bagaglio culturale che ho appreso qui me lo sono portata dietro e ne faccio ancora tesoro».

Le fa eco Paolo Taggi, autore televisivo: «Il rapporto umano è stata l’essenza principale di tutto quello che abbiamo fatto. Ho cercato di portare più giovani possibili a lavorare con me in televisione perché è quello che mi è stato insegnato» e aggiunge: «Più che la teoria, ho imparato a guardare in maniera metacritica quello che facevo e il legame con il mio “maestro”, il professor Gianfranco Bettetini, mi ha accompagnato in tutto il mio percorso professionale. Le mie radici sono ancora qua, con quei valori che ci accomunano tutti».

Serena Balivo, attrice teatrale, vincitrice del premio UBU nel 2017, da Milano si è trasferita a Brescia per frequentare il corso in Scienze e Tecnologie delle Arti e dello Spettacolo. «Un’esperienza formativa molto importante - commenta - che mi ha fatto incontrare Mariano Dammacco, regista teatrale con cui tuttora lavoro, entrando quindi subito nel mondo professionale». Ricorda, inoltre, la qualità degli insegnamenti e il binomio teoria e prassi, fondamentale per un tale percorso di studi.

Di ritorno da Bruxelles, Edoardo Cimadori, Art project manager, che ricorda come i corsi erano ben strutturati e l’importanza di poter «studiare liberamente ma in modo organizzato». La Cattolica gli ha permesso di apprendere tutte le basi per operare nel mercato dell’arte e degli eventi.

«Ero ancora al Liceo quando, leggendo il Corriere della Sera, scoprii l’indirizzo in Comunicazioni Sociali della facoltà di Lettere» racconta Laura Cantarelli, direttore operativo RCS Live presso RCS MediaGroup. «Dopo i primi due anni e un esame di Latino - passato con qualche difficoltà - ho scoperto il Laboratorio Apollonio e non ne sono più uscita». Il ricordo delle lezioni dei professori Francesco Casetti e Gianfranco Bettetini è ancora vivo come soprattutto l’insegnamento del professor Claudio Bernardi: “L’unico patrimonio che puoi avere e che dipende totalmente da te, è l’affidabilità”. «E queste parole le porto con me, ogni giorno».

Andrea Valagussa, sceneggiatore, ha trovato un “maestro” in largo Gemelli, il professor Armando Fumagalli: «Quello che mi ha stupito è che al di là degli insegnamenti, mi ha seguito quotidianamente in ogni momento della mia carriera. Credo che questa attenzione verso gli studenti esista solo qua». E aggiunge: «L’impronta della Cattolica ormai è riconosciuta: quando ci incontriamo con colleghi che hanno studiato in altre università, siamo subito etichettati “quelli della Cattolica” e tra noi ex studenti della stessa scuola, invece, si è creata una forte rete, molto utile a livello professionale».

Infine, alla domanda: “Qual è la sfida della comunicazione oggi?” gli alumni hanno risposto così: sincerità, profondità, relazione, umanità, onestà perché nonostante il numero crescente di strumenti di comunicazione, è la persona che deve essere al centro per raccontare sempre la verità.