Preda dello stress nella quotidianità, con i suoi ritmi e gli impegni, perfino l’organizzazione della vacanza o la sospensione del quotidiano possono diventare causa di malessere. Una situazione che porta lontano dalla definizione di salute dell’OMS “uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non una semplice assenza di malattia”.
Quali attività possono contribuire al raggiungimento e al mantenimento di una condizione ideale? Una risposta può arrivare dalle Arti-Terapie: «Le discipline legate alle Arti terapie: Arte, Danza-movimento, Musica e Teatro, promuovono la salute della persona e dei gruppi attraverso l’interazione espressivo-creativa, quell’insieme di pratiche artistiche che possono integrare la professione sanitaria o psicoterapeutica e far emergere e valorizzare potenzialità individuali» osserva Glenda Pagnoncelli, responsabile del Centro Arti Terapie di Milano, ideatrice, con il professor Giuseppe Scaratti, di un percorso di alta formazione per professionisti e studiosi dell’essere umano e delle sue forme di aggregazione.
«Si tratta di discipline che dialogano con le professioni della salute portando il punto di vista dell’uomo in relazione alla risorsa artistica, l’uomo che si può capire e aiutare con l’arte, perché creando riesce a esprimere molto di più di quello che le parole da sole non riescono a definire».
L’arte, quindi, non solo come fruizione di opere, ma anche come creazione ed espressione personale. E non solo: «La danza e il movimento promuovono l’integrazione psicofisica e relazionale, il benessere e la qualità della vita individuale; nella musica, l’elemento sonoro viene considerato come mezzo di comunicazione non verbale, facilitatore dell’espressione e della regolazione delle emozioni; la drammaterapia tratta la dimensione drammatica della persona richiamando l’origine greca della parola “drama” (azione). Quindi l’azione creativa dell’uomo dal gioco infantile al rito della storia dei gruppi umani, al teatro come narrazione, permettono di “rappresentare” emozioni e vissuti e di avere uno sviluppo armonico».
Impatto positivo che si estende anche all’ambito lavorativo. «Le aziende spesso si rivolgono a consulenti che affrontano razionalmente azioni di sistema ma non riescono a cogliere, valorizzare e risolvere ciò che invece scorre nei rapporti umani. Agendo su motivazione e identità, comunicazione e gestione dei gruppi, le arti terapie coinvolgono sfere di valori e risorse che solo un salto di linguaggio permette, influendo positivamente sul modo di lavorare e sull’energia che ci si mette. Sono strumenti efficaci per comprendere, esercitare e sviluppare le competenze trasversali di ognuno».
Un supporto non solo per professionisti in ambito psicologico, quindi. Anche chi si occupa di selezione, formazione e sviluppo delle risorse umane, troverà strumenti utili a leggere i comportamenti, migliorare le performance relazionali, il clima dei gruppi di lavoro e le skills delle persone. «Abbiamo esperienza di importanti organizzazioni in diversi settori, da quello farmaceutico, a quello bancario/assicurativo, alla moda, che proprio attraverso le arti-terapie hanno trovato quella chiave di lettura in più per migliorare le performance, sia lato dirigenziale, sia di team».
L’aspetto innovativo di questo approccio risiede proprio nell’unione di arte, psicologia e fisiologia: «Nelle artiterapie l’arte si associa all’attenzione alla psicologia della persona, non è mai arte performativa, non ricerca la prestazione e non sottostà al giudizio; l’obiettivo è la comprensione di sé e degli altri, per valorizzare le risorse espressive. Uno strumento potentissimo per la crescita del singolo e dei gruppi».