Il docente di chirurgia della Facoltà di Medicina dell’Università Cattolica Antonio Crucitti, è il nuovo Presidente della Società Italiana di Chirurgia Geriatrica (Sicg) per il biennio 2016-2017. Crucitti è stato eletto a Catania al termine del XXVIII Congresso Nazionale tenutosi il 6-7 novembre scorsi.

La Sicg è stata fondata nel 1986 da illustri maestri della chirurgia italiana quali Vittorio Piegari, Giuseppe Negro, Giovanni Beltrami, Alessandro Agresti, Anacleto Peracchia, che avevano intuito come anche in questa disciplina l’aumento dell’aspettativa di vita avrebbe portato a nuove sfide e una diversa cultura delle cure mediche.

«Gli anziani rappresentano un patrimonio culturale, umano e sociale da tutelare ad ogni costo – afferma il neo presidente Crucitti -, la loro cura diventa sempre più onerosa per un Servizio Sanitario che, particolarmente in questo periodo storico, deve necessariamente riorganizzarsi in termini di risorse sia umane che economiche. Oggi tutti i chirurghi praticano ‘la chirurgia del paziente anziano’, continua Crucitti - non esiste reparto che non segua e curi tale tipologia di pazienti, ma ciò non vuol dire che tutti siano ‘chirurghi geriatri’».

«La tecnica chirurgica – prosegue il professore - permette oggi di ottenere straordinari risultati anche nel paziente anziano e le tecnologie di cui disponiamo risultano sempre più imprescindibili nell’esecuzione di atti chirurgici spesso complessi; ma anche gli interventi definiti a torto ‘banali’ se eseguiti su individui fragili e dall’equilibrio instabile, possono scatenare una reazione a catena tale da destabilizzare il delicato equilibrio psico-fisico del paziente anziano, tacitamente combattuto nel proprio intimo tra la speranza di guarigione e la paura di un esito non favorevole delle cure».

«In un sistema che tende a far rimanere il paziente in ospedale solo per il tempo strettamente indispensabile a curare la fase ‘acuta’ della malattia e ad affidare rapidamente alla terapia domiciliare e alla organizzazione territoriale la ‘guarigione’ completa, la metodologia organizzativa risulta particolarmente difficoltosa – fa notare Crucitti -, se non si vuole perdere la visione olistica dei pazienti anziani - sempre più numerosi - che spesso risultano affetti da pluri-patologie anche complesse”. In questo quadro una società scientifica come Sicg è un’importante sede per stimolare proposte e possibilità di modelli assistenziali più moderni ed efficaci – conclude Crucitti -. La preparazione culturale in senso geriatrico, anche dei chirurghi, appare infatti essenziale, e il miglior modo per ottenerla è aprire sempre più ampi spazi di collaborazione e di approfondimento».

Antonio Crucitti, laurea e specializzazione in chirurgia alla facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica, è professore associato di Chirurgia generale all’Istituto di Semeiotica Chirurgica dell’Università Cattolica è direttore dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Generale e Mininvasiva all’Ospedale Cristo Re di Roma.