Ci sarà anche Raffaele Cantone tra i docenti dell’innovativo corso di perfezionamento in Anticorruzione e Trasparenza (Copat). Il progetto nasce dalla collaborazione tra l’Università Cattolica, e in particolare il Centro Studi “Federico Stella” sulla Giustizia penale e la Politica criminale (Csgp), e l’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac).

Grazie a un’importante convenzione, vede la luce un’iniziativa che intende colmare un vuoto significativo nell’offerta formativa post-laurea in Italia, a fronte di un crescente bisogno di professionalità in grado di governare, a tutti i livelli, la complessità della regolazione anticorruzione in ambito pubblico e privato, dotando gli operatori della sensibilità necessaria per la rilevazione e gestione del rischio di illeciti nelle organizzazioni complesse. 

La convenzione tra Anac e Università Cattolica, che verrà presentata durante la tavola rotonda inaugurale del corso Copat, in programma giovedì 16 marzo, si inscrive nella vocazione istituzionale dell’Ateneo: contribuire a sedimentare il valore della legalità nella dimensione pratico-operativa, attraverso il coinvolgimento di attori provenienti da mondi e esperienze diverse, che possano accrescere la visione d’insieme sui problemi legati alla prevenzione della corruzione attraverso scambi di linguaggi e di prospettive. 

Per essere all’altezza di questo ambizioso obiettivo, il corso - diretto dal preside di Giurisprudenza Gabrio Forti, e dal professor Aldo Travi, docente di Diritto amministrativo della facoltà - annovera tra i suoi docenti non solo professionisti provenienti dal mondo pubblico e privato, ma anche i principali componenti dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, a partire dal suo presidente, chiamata a enucleare linee guida e best practices in tutti i settori a rischio (si pensi – per citarne solo alcuni – al settore della sanità o a quello dei servizi sociali o, ancora, a quello dello smaltimento dei rifiuti).

Dall’incontro tra sensibilità accademica e prassi operativa è scaturito un programma didattico che, nelle sue linee essenziali, vuole coniugare, con approccio marcatamente interdisciplinare, l’approfondimento indispensabile per comprendere l’assetto attuale della regolazione amministrativa e penale nei confronti del rischio corruzione e la riflessione sui sistemi di risk analysis e di risk management applicati al settore pubblico e privato

I partecipanti al corso – rivolto a laureati in materie giuridiche ed economiche, a dirigenti e funzionari della pubblica amministrazione nonché a tutti coloro che si occupano di controlli anticorruzione – avranno l’occasione, pressoché unica, di dialogare direttamente con i protagonisti del contrasto all’agire corruttivo, e di ampliare, da diverse visuali, il bagaglio di conoscenze sul sistema normativo nella sua dimensione operativa. 

Con il corso Copat l’Università Cattolica realizza un duplice obiettivo: si conferma punto di riferimento nella riflessione sulla cosiddetta “legalità profittevole” - che combina il valore del rispetto delle regole con la capacità di migliorare le performances gestionali e di stare sul mercato grazie alla qualità concorrenziale dei beni e servizi offerti - e sulle buone pratiche in grado di dare concreta attuazione a questo modello. Al contempo, si pone all’avanguardia nella realizzazione di quella partnership tra pubblico e privato sempre più richiesta dalle politiche di prevenzione e sempre più al centro dei bisogni delle pubbliche amministrazioni e delle aziende.