È un tema molto particolare quello individuato per la prima Scuola di Studi medievali, promossa dal Centro studi sugli Insediamenti monastici europei della sede di Brescia dell'Università Cattolica. 

La scelta tematica della libertà nel medioevo – spiega il direttore del corso Nicolangelo D’Acunto – potrebbe suonare quasi provocatoria, tanto la cultura corrente è abituata a considerare il medioevo come l’epoca della negazione di ogni forma di libertà. In realtà nel mondo degli studi esiste un filone di ricerca consolidato che mira a chiarire che proprio la libertà può funzionare come una sorta di liquido di contrasto per individuare alcuni snodi essenziali della storia medievale con particolare riferimento alle dinamiche politico-sociali in stretta relazione con le tematiche religiose. 

L’idea medievale di libertà era infatti profondamente diversa da quella che si è affermata a partire dalla Rivoluzione francese. Essa nei secoli di mezzo, più che sull’autonomia dell’individuo, si fondava sulla capacità del singolo di costruire rapporti sociali, a volte anche di dipendenza. Per esempio nel mondo feudale avere uno o più signori era letto come un segno di prestigio e non di sudditanza, come potremmo pensare noi moderni, in quanto la qualità e la quantità dei rapporti sociali esprimeva la misura della propria effettiva possibilità di relazionarsi efficacemente con il contesto sociale. 

Si capisce così anche perché nel medioevo libertà fosse sinonimo di privilegio. In una società priva di Stato i detentori della sovranità potevano costruire la propria rete di potere solo creando delle situazioni di eccezione, garantendo dei privilegi ai propri fedeli. Altrettanto utile è indagare sul tema della libertas Ecclesiae (la libertà della Chiesa) o di come i Comuni medievali concepissero la propria libertà all’interno del quadro così delinaeato.

La Scuola estiva di Studi Medievali. Libertas (secc. X-XIII). Medioevo delle libertà si terrà in Valcamonica e in particolare nel monastero di San Salvatore in Capo di Ponte, di cui resta la splendida chiesa romanica e che fu nel medioevo un importante tassello della presenza cluniacense in Italia.

Il corso, di carattere multidisciplinare, prevede lezioni su questioni interpretative di ampio respiro tenute da docenti specialisti come Glauco Maria Cantarella (Università degli Studi di Bologna), Guido Cariboni (Università Cattolica del Sacro Cuore), Nicolangelo D’Acunto (Università Cattolica del Sacro Cuore) e Andrea Zorzi (Università degli Studi di Firenze). 

Sono stati ammessi alla Scuola estiva dodici giovani studiosi in discipline medievistiche tra laureandi e laureati magistrali, dottorandi e dottori di ricerca, assegnisti di ricerca e borsisti post lauream provenienti da diverse sedi universitarie italiane e straniere, a cui è stata conferita una borsa di studio a copertura delle spese di viaggio e di soggiorno. Gli ammessi terranno nell’ambito della Scuola un seminario della durata di 25 minuti, nel quale affronteranno la tematica della libertà nel medioevo lungo la particolare prospettiva suggerita dai loro specifici ambiti di ricerca. 

I testi delle comunicazioni presentate potranno essere pubblicati negli atti della Sesta Settimana della Mendola (Nuova serie), che si terrà a Brescia dal 14 al 16 settembre 2017 con il titolo “Libertas (secoli X-XIII)”. Caratteristica di questa Scuola estiva è infatti la saldatura con questo importante appuntamento chiave della medievistica internazionale che colloca l’ateneo ai vertici della ricerca scientifica fin dal 1959.

L’iniziativa si svolge nell’ambito del progetto “LabOratorium – L’Officina Culturale di San Salvatore”, promosso da Fondazione Camunitas in collaborazione e con il supporto organizzativo di Fondazione Scuola Cattolica di Valle Camonica, il patrocinio di Provincia di Brescia, Comunità Montana di Valle Camonica, Comune di Capo di Ponte, il sostegno di Fondazione Tassara e Finanziaria di Valle Camonica. Scopo di LabOratorium è quello di valorizzare il monastero di S. Salvatore in Capo di Ponte - già restituito alla comunità da un oneroso restauro - trasformandolo in un centro di formazione, invenzione, cura e divulgazione per i giovani e il territorio della Valle Camonica. Per questo alcune lezioni della Scuola estiva di studi medievali saranno gratuitamente aperte al pubblico.