Altro che letteratura di serie B. È quanto emerso dall’ultima edizione del Día Negro, la rassegna letteraria promossa dalla cattedra di Letteratura ispano-americana, presieduta dal professor Dante Liano, e dal dipartimento di Scienze linguistiche e letterature straniere dell’Università Cattolica, e che da ormai tredici anni rende omaggio al giallo italiano e ispano-americano, indagando le nuove tendenze in atto.

Ne è convinto lo scrittore napoletano Maurizio de Giovanni (in alto nell'intervista video), inventore delle inchieste condotte dal commissario Ricciardi e dai “bastardi di Pizzofalcone”, intervenuto a una delle tavole rotonde dell’iniziativa che si è tenuta mercoledì 10 maggio. «Penso che il romanzo nero sia una chiave per raccontare quello che ci sta succedendo attorno e per descrivere i tempi che stiamo attraversando – osserva de Giovanni –. Per questo credo che sia il vero romanzo sociale. Infatti, mentre la letteratura mainstream racconta le case e quello che succede all’interno degli appartamenti, la letteratura nera racconta la strada, quello che succede quando c’è lo strappo sul tessuto della vita sociale». Un aspetto che i lettori sembrano in grado di cogliere prima, anticipando così i trend del mercato librario. «Il fatto che siamo seguiti così tanto indica che il pubblico, molto prima e molto meglio della critica, ha compreso il valore e la necessità di questo tipo di narrazione».

Per Luca Crovi, giornalista, conduttore radiofonico e autore di gialli, «in questo momento il noir a livello internazionale sta raccontando le città del mondo. E lo sta facendo con autori sia italiani, Camilleri e de Giovanni per citarne alcuni, sia stranieri, come Connelly, che raccontano le ingiustizie e i crimini di tutto il mondo. Il giallo contemporaneo è molto legato al sociale perché entra nel vivo dei problemi di una società che non funziona, svelando le ingiustizie che esistono».

All’edizione di quest’anno hanno preso parte anche due nuove stelle del giallo in lingua spagnola: Ignacio del Valle, spagnolo, e Marcelo Luján, argentino.

L’iniziativa è stata organizzata in collaborazione con l’Istituto Cervantes di Milano e con Sergio Bonelli Editore.