Giovedì 25 maggio a Roma, in occasione della sesta edizione della Giornata per la Ricerca promossa dalla facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica e dalla Fondazione Policlinico A. Gemelli di Roma, saranno presentati i risultati di studi e le ricerche in corso sul tema della Medicina personalizzata, in particolare in tre aree: oncoematologia e immunologia dei tumori, microbiota e antibiotico-resistenza, sindromi coronariche e diabete.

La Giornata sarà arricchita dagli interventi del professor Amartya Sen, Nobel per l’Economia 1998 e del professor Robert Huber, Nobel per la Chimica 1988. Parteciperà monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. In apertura l’intervento del presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani. In conclusione sarà assegnata al presidente e Ad di Danone Spa Marco Gosselin la sesta edizione del Premio “Giovanni Paolo II” per l’impegno nella ricerca e nei programmi di educazione sanitaria.

Quest’anno il tema al centro della Giornata per la Ricerca è “La Medicina personalizzata” per individualizzare il più possibile i percorsi diagnostici e le terapie, massimizzarne l’efficacia e minimizzarne gli effetti collaterali. Obiettivo della medicina personalizzata è di essere sempre più su misura del paziente: preventiva, predittiva, partecipativa col paziente stesso.

Oltre 850 ricercatori sono quotidianamente impegnati nei laboratori e nei reparti di facoltà di Medicina della Cattolica e della Fondazione Policlinico A. Gemelli sia sul fronte della ricerca di base che della ricerca clinica con l’obiettivo di trovare i migliori percorsi diagnostico/terapeutici/riabilitativi per ciascun individuo affetto da malattie di ampia diffusione quali tumori, malattie cardiovascolari, metaboliche e neurologiche, senza trascurare le malattie rare e lo sviluppo di farmaci destinati alla cura di queste patologie.

«La Giornata per la Ricerca - afferma il Preside di Medicina, professor Rocco Bellantone - abbraccia quest’anno una tematica di primo piano in medicina: con la scoperta del genoma umano si è compreso sempre di più che la stessa malattia non è uguale per tutti i pazienti che ne soffrono e che lo stesso farmaco non ha identici effetti su tutti coloro cui viene somministrato. Puntare alla personalizzazione delle cure significa quindi tendere al massimo dell'efficacia, minimizzando gli effetti collaterali delle terapie. Questo aspetto è fondamentale, specie per malattie complesse come i tumori e quando stiamo curando pazienti pediatrici, ancora più vulnerabili agli effetti avversi dei farmaci».

«Per raggiungere importanti obiettivi clinici e di ricerca per il bene dei pazienti - afferma Enrico Zampedri, direttore generale del Policlinico A. Gemelli - c'è bisogno che medici, operatori e ricercatori vengano affiancati e sostenuti da una organizzazione ospedaliera che deve funzionare come un orologio di precisione con tutti gli ingranaggi che lavorano in sincrono. Oltre a una efficace organizzazione e gestione ospedaliera c'è bisogno di continui investimenti e di collaborazioni con partner qualificati. Grazie alle tecnologie mediche di ultima generazione in uso al Policlinico, alle collaborazioni con primarie aziende farmaceutiche e di device che cooperano con noi per l'assistenza all'enorme flusso di pazienti che da tutta Italia si rivolgono al Gemelli, i nostri medici e ricercatori possono attingere a una riserva unica di dati su cui basare le proprie ricerche che poi a loro volta potranno avere positive ricadute dirette sulla vita dei pazienti stessi».