Dada - il movimento artistico più irriverente della storia moderna e padre putativo di molta arte come la intendiamo noi oggi - compie 100 anni, e Brescia e le sue istituzioni accademiche colgono l’occasione per festeggiare l’importante anniversario con “Dada 1916. La nascita dell’antiarte”: la mostra al Museo di Santa Giulia, prodotta da Fondazione Brescia Musei, Università Cattolica e Accademia Santa Giulia, che fino al 26 febbraio 2017 documenterà la parabola del fenomeno che ha sconvolto per sempre la storia dell’arte.

L’Università Cattolica e il corso di laurea Stars hanno rivestito un ruolo di prim’ordine all’interno del progetto: l’ideazione e la curatela sono infatti affidate ai docenti dello Stars Francesco Tedeschi ed Elena di Raddo con il direttore di Fondazione Brescia Musei Luigi Di Corato; mentre per alcuni studenti del corso – che coniuga l’insegnamento della cultura umanistica a 360° a competenze organizzative e di comunicazione - vi è stata la possibilità di effettuare stage e tirocini a stretto contatto con la segreteria organizzativa, per tutta la durata delle fasi di allestimento e preparazione della mostra.

L’apparato grafico-visivo è stato invece curato dall’Accademia Santa Giulia: tre studenti – due grafic-designer e una scenografa – hanno ideato un progetto d’immagine coordinata che accompagnerà la promozione dell’evento.

È lo stesso Luigi Di Corato a sottolineare «la fondamentale sinergia con gli istituti universitari del territorio: i docenti, gli studenti e i dottorandi della Cattolica e dell’Accademia Santa Giulia hanno lavorato all’allestimento, fornito contributi critici e studiato e valorizzato scientificamente le opere».

In mostra sarà disponibile il catalogo ufficiale dell’evento (Silvana Editoriale, 240 pagine) che, oltre ai quelli dei due curatori Tedeschi e Di Raddo, comprende i testi redatti dagli studiosi Kevin McManus, anch’esso docente in Università Cattolica a Brescia e Melania Gazzotti, che in Cattolica si è laureata e oggi lavora come curatrice indipendente.

«La mostra si compone di oltre 270 opere e documenti originali, suddivisi in 4 sezioni tematiche “Dada prima di Dada”, “Dada, Zurigo e il Cabaret Voltaire”, “Arte e filosofia Dada” e “Oltre Dada” – hanno spiegato i curatori Tedeschi e Di Raddo. - Il percorso inizierà dagli albori del fenomeno Dada e terminerà con gli influssi di quest’ultimo sull’arte sorta dopo. Vi sarà anche una ricostruzione del Cabaret Voltaire, lo storico locale di Zurigo dove Dada nacque». 

Non di sola arte si nutrì Dada: in concomitanza con la mostra, è in preparazione un ciclo di proiezioni che riguarderà i contributi cinematografici prodotti dalle avanguardie dadaista e futurista. La rassegna è a cura Massimo Locatelli, docente di Filmologia allo Stars, è andrà in scena al cinema Nuovo Eden di Brescia.