Prestigioso riconoscimento internazionale per il Manifesto Interreligioso dei Diritti nei Percorsi di Fine Vita. Il documento che definisce i diritti e garantisce, oltre alle cure, il rispetto della dignità e il supporto religioso e spirituale per chi si trova nella fase finale della vita in strutture sanitarie, promosso da ASL Roma 1, GMC - Università Cattolica (Hospice Villa Speranza) e Tavolo Interreligioso di Roma, ha vinto il Second Prize – Medaglia d’argento del H.M. King Abdullah II World Interfaith Harmony Week Prize. La cerimonia di consegna del Premio ha avuto luogo oggi, mercoledì 17 aprile, ad Amman.

La World Interfaith Harmony Week (https://worldinterfaithharmonyweek.com/), istituita dall’ONU nel 2010 su proposta di Re Abdullah II di Giordania, è un evento annuale che si celebra la prima settimana di febbraio in tutto il mondo per promuovere il dialogo interreligioso e la reciproca comprensione tra diverse tradizioni di fede o di pensiero, fondamentali per una cultura della pace. Nove i punti del Manifesto, presentato lo scorso 5 febbraio a Roma, presso il Complesso Monumentale del Santo Spirito, alla presenza del Ministro della Salute Giulia Grillo e dell’Assessore alla Sanità delle Regione Lazio Alessio D’Amato. Diritto di disporre del tempo residuo; Diritto al rispetto della propria religione; Diritto a servizi orientati al rispetto della sfera religiosa, spirituale e culturale; Diritto alla presenza del Referente religioso o Assistente spirituale; Diritto all’assistenza di un mediatore interculturale; Diritto a ricevere assistenza spirituale anche da parte di Referenti di altre fedi; Diritto al sostegno spirituale e al supporto relazionale per sé e per i propri familiari; Diritto al rispetto delle pratiche pre e post-mortem; Diritto al rispetto reciproco.

“I leader di diverse fedi (buddista, cattolico, islamico, indù, ebreo, ortodosso, cristiano riformato) – si legge nella motivazione del Premio -  hanno firmato un Manifesto per assicurare sostegno religioso e spirituale ai malati in strutture sanitarie come ospedali, ospizi o a casa durante la fase finale della loro vita.

Il Ministro della Salute italiano Giulia Grillo ha partecipato alla cerimonia della firma e ha sottolineato che il Manifesto è un documento molto importante per il dialogo e la cooperazione tra le diverse religioni e fedi. Il Governo italiano promuoverà questa iniziativa per sostenere la dignità dei morenti e il sostegno religioso e spirituale alla fine della vita”.

“Questo Premio internazionale ci inorgoglisce, è una conferma che siamo sulla strada giusta e dà ulteriore impulso alla nostra azione – afferma il Gruppo Promotore del Manifesto -  affinché i principi, da tutti condivisi, si traducano in realtà viva all’interno di tutte le strutture sanitarie italiane per il bene di ogni paziente al termine del loro percorso esistenziale. Stiamo per questo definendo insieme le linee guida per dare concretezza ai nove diritti del morente”.

Il Manifesto è un importante punto di arrivo di un percorso pienamente condiviso con le confessioni religiose che rende possibile la trasformazione dei nove diritti sottoscritti in procedure operative e replicabili in ogni realtà sanitaria italiana. Oltre al Gruppo Promotore  - ASL Roma 1, GMC - Università Cattolica (Hospice Villa Speranza) e Tavolo Interreligioso di Roma -, i firmatari del Manifesto sono: Centro Islamico Culturale d’Italia, Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, Diocesi Ortodossa Romena d’Italia, Hospice Villa Speranza – Università Cattolica del Sacro Cuore, Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, Unione Buddhista Italiana, Unione Comunità Ebraiche Italiane, Unione Induista Italiana, Unione Italiana Chiese Cristiane Avventiste del Settimo Giorno, Vicariato di Roma, AVO (Associazione Volontari Ospedalieri), CSV Lazio (Centro Servizio per il Volontariato), Cittadinanzattiva – Tribunale per i Diritti del Malato, un Operatore Socio Sanitario in rappresentanza della categoria.