Si è aperta con la lettura di alcuni passi della lettera apostolica di Papa Francesco “Admirabile Signum” la cerimonia di inaugurazione del Presepe allestito nella Hall della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, con una rappresentanza -  date le misure di distanziamento e sicurezza dovute alla pandemia - della comunità universitaria e ospedaliera e alla presenza del Presidente della Fondazione Gemelli Avv. Carlo Fratta Pasini, dell’Assistente Ecclesiastico generale dell’Università Cattolica S.E. Mons. Claudio Giuliodori, del Direttore Generale della Fondazione Gemelli Professor Marco Elefanti e del Preside della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Ateneo Professor Rocco Bellantone.

«Oggi siamo riuniti in nome del valore stupendo del Presepe – ha detto il Vescovo Giuliodori nell’intervento introduttivo -. In questo Presepe non solo è presente l'ospedale, ma lo avvolge: ci ritroviamo per inaugurarlo con la rappresentanza di tutta la famiglia del Policlinico Gemelli, in particolare con gli ammalati. È un piccolo, ma grandissimo segno: il Signore Gesù viene ad abitare ancora una volta nella nostra realtà affinché ciascuno lo renda presente nelle proprie attività quotidiane. È davvero un potente segno, un "ammirabile segno" che trasforma tutta la nostra vita, particolarmente in questo anno nel quale possiamo ritrovare la ‘stella polare’ di Gesù che si fa Bambino per consegnarsi a tutta l'umanità, soprattutto a quella sofferente».

«Sono due i sentimenti che condivido oggi con voi – ha detto il Presidente del Gemelli Fratta Pasini -: il Presepe ci riporta, anzitutto, a un senso di piccolezza, a una dimensione della nostra umanità, a recuperare il senso del nostro limite e il bisogno dell'aiuto che viene dall'Alto, sentendosi coinvolti in un questa nostra opera di assistenza e cura che non conosce sosta e accompagna sempre il dolore di chi soffre e la fatica di chi lavora. Le raffigurazioni del Presepe ci fanno, inoltre, capire che apparteniamo tutti a una comunità, a una comunione che ci fa sentire tutti coinvolti, nella stessa direzione. Il nostro futuro passa dalla capacità di tutti di occuparci del Policlinico Gemelli nel suo complesso, ciascuno secondo le proprie capacità e nelle proprie funzioni. Siamo tutti queste piccole ‘figure’ che partecipano alla nascita di Gesù; per questo desidero ringraziare tutti: più conosco da vicino la realtà del Gemelli più vedo il grande impegno presente in questo luogo qui tutti i giorni, patrimonio non solo da conservare e custodire, ma soprattutto da far crescere».

«Guardando questo Presepe con l'ospedale che lo avvolge immagino che la parte accademica, l'università, sia il suo terreno – così in conclusione dell’incontro il preside Bellantone -. La grandezza di questo Policlinico sono le migliaia di persone che lo fanno ogni giorno e lo hanno fatto in passato e questo è possibile grazie ai valori fondanti dell'Università Cattolica. È impossibile pensare a un Presepe ‘a metà’: è un insieme di persone normali e strutture modeste che si raccolgono intorno a una Famiglia che in quel momento soffre con un Bambino che nasce in una mangiatoia. Ed è ciò che facciamo ogni giorno per gli umili, per i fragili, cioè tutte le persone sofferenti che si presentano a noi, come il nostro Re che si fa uomo. Che il Policlinico Gemelli sia questo: eccellenza nel sapere medico e carità per chi soffre».

Il Presepe di quest’anno, donato dall’azienda “Christmas Planet” e allestito dal personale del Servizio Tecnico della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, si ispira alle forme e alla vita di un villaggio palestinese e raffigura tutte le figure umane e professionali di ogni società. L’animazione consente di passare dal cielo stellato illuminato alla luce del giorno, rappresentando idealmente la vita dell’ospedale che nelle sue attività non conosce mai sosta.