di Armando Fumagalli *

Finalmente possiamo sederci in poltrona a godercela. Va in onda martedì 18 ottobre la prima serata (in totale saranno otto puntate da 50 minuti, quindi quattro serate tv) della serie I Medici, presentata a Palazzo Vecchio a Firenze, alla presenza del Presidente del Consiglio e di altre autorità cittadine, oltre che ovviamente dei vertici della Rai.

Questa presentazione in “abito da sera” risponde alla grande importanza del progetto: come ha sottolineato Luca Bernabei, amministratore delegato della Lux vide che ha prodotto la serie, è un affacciarsi dell’Italia e di un prodotto in grande misura italiano sul mercato delle grandi serie internazionali, che negli ultimi anni è diventato sempre più importante. La serie è già stata venduta in moltissimi Paesi del mondo ed è in fase di perfezionamento la vendita anche in Usa, un mercato fra i più restii ad accettare prodotti che vengono dall’estero.

Le ricadute, anche sul turismo, di una serie su Firenze e le origini del Rinascimento si spera che siano significative. Le immagini sono davvero molto belle, ci sono scene all’interno del Battistero di Firenze, in Piazza Duomo. In altri casi, angoli della Firenze dell’epoca sono stati ricostruiti in cittadine Toscane come Pienza o Bagno Vignoni.

Il livello produttivo è davvero di serie A: non c’è solo la presenza di un’icona come Dustin Hoffman, o un regista, Sergio Mimica Gezzan,  che si è formato accanto a Spielberg (primo aiuto regista in molti suoi film, da Schindler’s List a Salvate il soldato Ryan  a Prova a prendermi) e ha diretto altri kolossal come I pilastri della terra.

Gli spettatori potranno vedere anche la straordinaria interpretazione di Richard Madden (conosciuto internazionalmente per Game of Thrones e per il ruolo del principe nel Cenerentola di Kenneth Branagh), il vero protagonista della serie, incentrata sull’ascesa di Cosimo de’ Medici a dominus di Firenze, e di molti altri coprotagonisti. Su tutti sottolineerei Annabel Scholey, attrice inglese che interpreta la moglie di Cosimo de’ Medici, Contessina. La serie sarà anche un’occasione per diversi attori italiani di farsi conoscere internazionalmente: Alessandro Preziosi (nel ruolo di Brunelleschi), Guido Caprino, Miriam Leone, Sarah Felberbaum.

Lo showrunner Frank Spotnitz (X files, The Man in the High Castle) ha già spiegato che la prima puntata parte con una piccola licenza storica: l’ipotesi - poiché non si hanno molti dati sulla morte del capostipite Giovanni de’ Medici - che egli sia stato avvelenato e che i figli tengano nascosto questo delitto, sia per non dare segni di debolezza sia per scovare il colpevole con un’indagine riservata, affidata a un loro uomo. Da lì la storia si sviluppa in modo sempre trepidante, con la intensità tipica delle serie americane, ma anche con una capacità di toccare grandi temi e un gusto del racconto adatto a raggiungere un pubblico generalista e non solo di nicchia come invece fanno molte serie cable statunitensi.

Il rapporto fra storia e finzione è sempre molto delicato in questo tipo di adattamenti e di serie ispirate ad eventi storici. Viene comunque raccontata l’idea di banca che avevano i Medici, il loro ruolo di mecenati dell’arte, il desiderio di rendere grande la città  e contribuire allo sviluppo di una collettività. Verrà raccontata, per esempio, la costruzione della cupola del Duomo, un problema che pareva insolubile con le tecniche dell’epoca.

In controluce si potranno leggere (come sempre nella tv costruita in modo intelligente) alcuni temi di grande attualità: il condizionamento sul potere politico esercitato da chi ha il potere economico (le grandi banche e le grandi corporation), il rapporto fra visibilità e potere, la frenesia delle guerre scatenate per motivi economici, che sembrano sempre più facili e indolori di come poi si rivelano. Temi che sono all’ordine del giorno tanto nel dibattito americano quanto in quello internazionale, in tutti i Paesi sviluppati.

Ettore Bernabei, che ci ha lasciato nell’agosto di quest’anno, aveva seguito tutto lo sviluppo del lavoro e aveva già visto la serie completa prima dell’estate, e ne era stato molto fiero. Nella presentazione fatta a Firenze un ricordo speciale è stato dedicato a lui, che avrà sorriso da lassù, con quell’orgoglio dell’essere italiano che aveva imparato dai suoi maestri fiorentini (Giorgio La Pira, don Raffaele Bensi) e che non lo ha mai abbandonato.

* direttore del Master in International Screenwriting and Production in Università Cattolica, consulente di sceneggiatura per la serie I Medici.