Malattia, dolore e morte nel cinema di Nanni Moretti”. Il laboratorio di “Bioetica e cinema”, giunto ormai alla terza edizione, quest’anno punta sui ciak del regista italiano più amato dai francesi. Tre le pellicole “di culto” - Caro diario, La stanza del figlio e Mia madre - che fanno da specchio sintomatico dei dilemmi morali della società italiana e su cui si confronteranno filosofi bioeticisti e studiosi del cinema, per indagare, a partire dall’esperienza estetica filmica, questioni bioetiche ed esistenziali di forte dibattito, per come vengono di fatto proposte e narrate  nella cinematografia morettiana.

Film, infatti, quelli di Moretti, che con il loro linguaggio intimo e politico a un tempo, mettono a tema il vissuto e la fatica esistenziale dell’esperienza della malattia e del dolore, aprendo ad argomenti attuali e urgenti come la relazione medico-paziente, il consenso informato e l'autonomia decisionale.

L’iniziativa è promossa dal Centro di Ateneo di Bioetica, con la direzione di Adriano Pessina, filosofo e bioeticista, in tandem con Ruggero Eugeni, direttore Almed - Alta Scuola in media, comunicazione e spettacolo, dell’Università Cattolica.

Gli appuntamenti in calendario sono: 9 marzo con Caro Diario; 13 aprile con La stanza del figlio; 11 maggio con Mia Madre, dalle ore 14.30 alle 18.00, in aula NI 110, via Nirone 15 a Milano. Al termine della proiezione, seguirà una tavola rotonda con esperti di etica biomedica e di cinema e uno spazio di dibattito con il pubblico in sala.