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Disability Manager, webinar su lavoro e inclusione
Ateneo Disability Manager, webinar su lavoro e inclusione Venerdì 27 novembre ore 15.00 il webinar promosso dal Centro di Ateneo di Bioetica e Scienze della Vita dell’Università Cattolica, in collaborazione con la Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta e la Federazione Disability Management (FE.D.MAN). by FEDERICA MANCINELLI | 26 novembre 2020 Un lavoratore su quattro ha una malattia cronica e, in alcuni casi, una certificazione di disabilità. Da quindici anni l’Università Cattolica forma professionisti preparati ad affrontare il difficile tema dell’inclusione lavorativa anche in condizioni complesse, tanto che di fatto sono ormai centinaia i Disability Manager che, avendo ricevuto una formazione interdisciplinare, operano sul campo. E ciò avviene pur in assenza di una chiara disciplina nazionale: a distanza di cinque anni si è ancora in attesa dei decreti attuativi del Job Act e, nonostante l’obbligo introdotto dalla cosiddetta “legge Madia”, sono pochissime le amministrazioni pubbliche ad aver individuato tale figura. I Disability Manager sono professionisti che hanno gli strumenti culturali per mettere in pratica ciò che è stato loro insegnato e che si mostra ancora più utile nell’attuale situazione pandemica in cui i temi dell’inclusione lavorativa così come del mantenimento e del ritorno al lavoro risultano drammaticamente stringenti. Il convegno sarà reso disponibile su Vimeo, Linkedin e Youtube e sul sito del Centro di Ateneo di Bioetica e Scienze della Vita . “I Disability Manager Italiani: da competenza a professione” è il titolo della relazione finale di Mauro Buzzi , Presidente FE.D.MAN.
«Contro vento a difesa della vita umana»
Queste le parole del Cardinale Angelo De Donatis , Vicario di Sua Santità, in apertura della presentazione dell’autobiografia del Cardinale Elio Sgreccia, che si è tenuta il 30 gennaio nel campus di Roma dell’Università Cattolica, in una sala piena di allievi, amici, estimatori ed ex studenti. Il Cardinale Sgreccia è stato un caposcuola, ha costruito un percorso, già intuendo, tra l’altro, i temi della Laudato si’, ossia le sfide che l’ecologia avrebbe posto alla riflessione antropologica e bioetica” - così S.E. Claudio Giuliodori , Assistente Ecclesiastico generale dell’Università Cattolica, aprendo l’incontro – Egli ha offerto input profetici anche in materia di educazione; ha avuto molto coraggio ed è in grado di infondere ancora tanto in chi ha a cuore la vita umana». Soprattutto, dice del suo cuore sacerdotale che con zelo e carità ha saputo essere vicino a chi era nel bisogno e farsi carico di tante situazioni e necessità senza scoraggiarsi, riuscendo in molti casi a trasformarle in percorsi di rinascita». Quella capillare azione di studio, di formazione e di evangelizzazione in difesa della vita umana è il dono che don Elio ha fatto alla Chiesa e al mondo. Ora è compito nostro portarla avanti e la Diocesi di Papa Francesco attraverso l’impegno della Fondazione Diocesana “Ut Vitam Habeant” certamente farà fino in fondo la sua parte, continuando a seminare con impegno e generosità. Chiudo perciò questo mio ricordo di don Elio augurandovi un proficuo impegno a portare a tutti il Vangelo della vita con le stesse parole con cui egli chiude il suo libro “Controvento”: "Buona seminagione a voi tutti, cari evangelizzatori!"».
Elio Sgreccia, una vita "contro vento"
Il vento che noi raccogliamo è un'eredità straordinariamente potente che chiede di posizionare le nostre piccole vele per intraprendere l'avventura del 'viaggio' nel quale Sgreccia sa coinvolgere chi si accosti a questa narrazione. Una vita e una vocazione straordinarie, raccontate con il tono semplice e a volte ironico che lo contraddistingue, nelle quali si specchiano eventi significativi del XX secolo e degli inizi del Terzo Millennio, patrimonio della storia italiana e, soprattutto, della storia della Chiesa universale. Anche 'contro vento'!" #bioetica #sgreccia #controvento Facebook Twitter Send by mail Print VITA E OPERE DEL CARDINALE ELIO SGRECCIA Sacerdote dal 1952, dopo gli studi teologici Elio Sgreccia ha conseguito la laurea in Lettere e Filosofia all'Università di Bologna nel 1963. Dal 1974 assistente spirituale della Facoltà di Medicina e chirurgia all’Università Cattolica del Sacro Cuore, nel 1984 è stato incaricato per l'insegnamento della Bioetica nella Facoltà di Medicina e chirurgia e fino al 1 novembre 2000 è stato anche direttore dell'Istituto di Bioetica presso la stessa Facoltà. Dal 1985 al 2006 è stato Direttore del Centro di Bioetica e dal 1998 al 2005 è stato Direttore del Centro per la Cooperazione Internazionale dell’Università Cattolica. Il 6 gennaio 1993 è stato ordinato Vescovo di Zama Minore per le mani del Santo Padre Giovanni Paolo II. Il 1 giugno 1994 è stato nominato Vice presidente della Pontificia Accademia per la Vita. Dal 2005 al 2008 è stato presidente della Pontificia Accademia per la Vita, dalla quale si è dimesso per raggiunti limiti di età e di cui è stato Presidente emerito.
Se il contratto arriva in corsia
Milano Se il contratto arriva in corsia Le Disposizioni anticipate di trattamento , a breve in discussione in Parlamento, spostano l’atto fondante della relazione di cura dalla tutela della salute e della vita al consenso. Il professor Adriano Pessina , direttore del Centro d’Ateneo di Bioetica dell’Università Cattolica, analizza così il senso della proposta di legge sulle Disposizioni anticipate di trattamento (Dat) , che dovrebbe andare in discussione nei prossimi giorni in Parlamento. Le Dat sono l’espressione della volontà di una persona - in pieno possesso delle proprie capacità mentali - in merito alle terapie che intende o non intende accettare nell'eventualità in cui dovesse trovarsi nella condizione di incapacità di esprimere il proprio diritto di acconsentire o non acconsentire alle cure proposte. Oggi si capovolge la prospettiva: diventa rilevante anzitutto il documento di consenso in sé e la questione della tutela della vita e della salute è sospesa nell’intreccio di due volontà, quella del medico e quella del paziente, che rischiano di entrare in conflitto». Ma se tutto dipende dalla volontà del paziente, ogni intervento è sospeso di fronte alla presenza o assenza di indicazioni del paziente stesso: per questo diventa necessario ricorrere a tutori o a amministratori di sostegno». La clausola iniziale, che pone il consenso informato come incontro tra la volontà del paziente e la professionalità del medico, dovrebbe impedire di attribuire alla sola volontà del paziente il diritto di imporre un’azione al medico qualora non fosse d’accordo». Dal punto di vista etico, le Dat dovrebbero, in ogni caso, restare nell’ambito delle decisioni di ordine terapeutico, cioè porsi come una programmazione dei trattamenti che non prevedano né forme surrettizie di eutanasia, né forme di abbandono clinico o assistenziale.
Maternità surrogata, mercato dei desideri
Milano Maternità surrogata, mercato dei desideri Giovedì 22 marzo un convegno del Centro di Ateneo di Bioetica per denunciare le inconsistenze delle metafore altruistiche con cui si presenta la maternità surrogata. marzo 2018 di Alessio Musio * I soldi non possono comprare tutto, come diceva M. Sandel in un suo libro di qualche anno fa, una sorta di denuncia di come ormai il denaro e il mercato abbiano investito ogni ambito della nostra società sfruttando la potenza ambivalente dei desideri umani. È questo lo scenario da cui ha preso le mosse il convegno, organizzato dal Centro di Ateneo di Bioetica, dal titolo: “Maternità surrogata. Tra antropologia e mercati dei desideri” (22 marzo), al quale hanno contribuito la giornalista Marina Terragni, la filosofa morale Rossella Bonito Oliva, e il filosofo politico Luca Paltrinieri, in un dialogo con il direttore del Centro Adriano Pessina. Un convegno che, collocandosi nelle ricerche del Centro di Ateneo di Bioetica sul significato della generazione umana e della sua delega alla tecnologia, ha inteso ospitare interlocutori di varie discipline e con sensibilità culturali diverse, nell’intento di risvegliare le coscienze. Non solo per il carattere inumano del mercato della maternità surrogata, ma anche per ciò che essa implica in relazione al significato della relazionalità umana, dell’auto-rappresentazione dell’uomo e della qualità della democrazia. Rivista internazionale di Bioetica il prof. Adriano Pessina , direttore del Centro di Ateneo di Bioetica dell’Università Cattolica, ha pubblicato l’articolo “ Maternità surrogata o per altri e il mercato riproduttivo ”.
Charlie resta un bambino da tutelare
Milano Charlie resta un bambino da tutelare La vicenda di Charlie può insegnarci quanto sia importante non rinunciare a pensare, a confrontarsi e a dialogare quando ci si trova di fronte a situazioni difficili da decifrare. La parola ad Adriano Pessina , direttore del Centro di Ateneo di Bioetica. luglio 2017 di Adriano Pessina * La sofferta decisione dei genitori del piccolo Charlie Gard di non tentare la via di un trattamento sperimentale, a seguito di un peggioramento della sua situazione clinica, merita rispetto. Di fronte alla promessa di vita che si affaccia in ogni neonato è, d’altra parte, molto difficile accettare la malattia e la mortalità, tanto che ogni azione tecnica e scientifica sembra comunque doverosa e necessaria. E’ pur vero, però, che è doveroso soltanto fin quando tale azione porta realisticamente a qualche pur minimo beneficio, o almeno stabilizza le condizioni cliniche, altrimenti il rischio è quello di infliggere sofferenze ingiustificate. La vicenda di Charlie, che forse bisogna ora lasciare nella calda penombra delle ore ultime e intime delle relazioni umane, può forse insegnarci quanto sia importante non rinunciare a pensare, a confrontarsi e a dialogare quando ci si trova di fronte a situazioni difficili da decifrare. Voler bene significa anche sapere che cosa sia bene fare e questo non è facile, ma pur sempre possibile se si evitano preclusioni ideologiche sul valore intrinseco della vita umana.
Cure palliative, la Medicina dello sguardo
Roma Cure palliative, la Medicina dello sguardo Un convegno promosso dai Centri d’Ateneo di Bioetica e della Vita al Policlinico Gemelli sulla complessità dei bisogni nell’ultima fase della vita. by Federica Mancinelli | 24 febbraio 2017 «Identificare i bisogni del paziente è prioritario soprattutto nelle fasi finali del percorso di vita e di malattia di una persona e del nucleo familiare che lo accompagna. Ci sono dei bisogni che attengono alla fase finale della vita; la questione è l’approccio ai bisogni della persona, l’accompagnamento, la cura di chi è nella fase ultima. La questione è l’approccio ai bisogni della persona, l’accompagnamento, la cura di chi è nella fase ultima, la cura dell’incurabile, di chi non potrà guarire ma ha bisogno di essere curato e di un medico che ne attenui le sofferenze». I lavori del convegno sono stati introdotti dal professor Adriano Pessina , direttore del Centro d’Ateneo di Bioetica: «Oggi si attribuisce grande peso alla procedura, che sembra rassicurare sia l’operatore sanitario sia il paziente. Italo Penco, presidente della Società italiana di cure palliative, ha sottolineato l’importanza dei “bisogni spirituali” del paziente che, «in ogni momento della sua malattia deve avere come riferimento un punto di cura adatto alle esigenze di quel momento». Al termine del videomessaggio Mario Melazzini ha informato i presenti della recente istituzione in Aifa di un tavolo di lavoro sulle cure palliative con rappresentanti del Ministero della Salute ed esperti del settore per una valutazione, nel corso di un paio d’anni, sui farmaci e le procedure impiegati».
Sgreccia, la festa dei 90 anni
Roma Sgreccia, la festa dei 90 anni Sabato 9 giugno i festeggiamenti in onore del Presidente Emerito della Pontificia Academia Pro Vita e fondatore del Centro di Bioetica della sede di Roma. In Sala Italia il convegno di presentazione dell'Enciclopedia di Bioetica e Scienza giuridica. Un pomeriggio di festa, gratitudine e affetto in onore del Presidente Emerito della Pontificia Academia Pro Vita e fondatore del Centro di Bioetica della sede di Roma. Alla Santa Messa, presso la Sala Italia del Centro Congressi Europa, è seguito il convegno di presentazione dell’Enciclopedia di Bioetica e Scienza giuridica. L’evento è stato aperto dal saluto di SE Mons. Claudio Giuliodori , Assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica, e dalle autorità accademiche della sede e introdotto dal Prof. Antonio G. Spagnolo , Direttore dell’istituto di Bioetica e Medical Humanities dell’Università Cattolica, e dal Prof. Antonio Tarantino , Direttore del Centro Interuniversitario di Bioetica dell’Università del Salento. Quindi, gli interventi del Prof. Cesare Mirabelli , Presidente Emerito della Corte Costituzionale, e del Prof. Francesco Busnelli , Emerito di Diritto Privato della Scuola Superiore “Sant’Anna” di Pisa, moderati dal Prof. Francesco Viola , Emerito di Filosofia del Diritto dell’Università di Palermo.
Quella microscopica cavia umana
milano Quella microscopica cavia umana Nota del direttore del Centro di Ateneo di Bioetica Adriano Pessina sull’esperimento di modifica del genoma umano annunciato dalla rivista Nature . agosto 2017 di Adriano Pessina * La rivista Nature annuncia che un gruppo di ricercatori ha portato a termine un esperimento di modifica del genoma di embrioni umani ( Correction of a pathogenic gene mutation in human embryos ) per verificare la possibilità di correggere una patologia. Gli embrioni, poi, sono stati distrutti, in quanto servivano solo per verificare l’efficacia di questa nuova tecnica (CRISPR) in grado di modificare il DNA umano. Non possiamo ignorare che una terapia, in qualsiasi protocollo scientifico, va sperimentata in funzione anche di chi viene sottoposto all’esperimento, mentre qui gli embrioni umani sono stati generati appositamente per fare questa ricerca e poi sono stati distrutti. Non dobbiamo passare sotto silenzio che l’embrione umano, comunque venga generato, in qualunque modo e luogo sia generato, è di fatto e di diritto il “figlio” di qualcuno e non deve essere trattato come una “cosa”, come “neutro materiale genetico”. Stupisce la facilità con cui i progetti di ricerca riescano ad autolegittimarsi oltrepassando anni di discussione e di riflessione etica sui problemi connessi con la manipolazione del genoma umano. Il rischio è quello di sottovalutare che, una volta aperta la strada alla manipolazione del genoma umano, non sapremo mettere limiti ai progetti di trasformazione delle future generazioni, che diventeranno oggetto e prodotto dei desideri, delle aspettative e delle sperimentazioni genetiche.
Venticinque anni di Bioetica
Roma Venticinque anni di Bioetica Il 4 ottobre un convegno traccerà storia e sviluppo dell' Istituto di Bioetica e Medical Humanities . Elio Sgreccia , Presidente emerito della PAV, primo Ordinario di Bioetica in un'università italiana e primo Direttore dell’Istituto. Claudio Giuliodori , Assistente Ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, del professor Rocco Bellantone, Preside della Facoltà di Medicina e chirurgia, e del dottor Fabrizio Vicentini, Direttore della sede di Roma dell’Ateneo. Elio Sgreccia e del professor Angelo Fiori, maestri e fondatori dell’Istituto, sul “Ruolo dell’Istituto di Bioetica all’interno della Facoltà di Medicina dell’Università Cattolica del Sacro Cuore”. Porteranno la loro testimonianza e contributo scientifico anche il professor Claudio Buccelli , Ordinario di Medicina legale nell’Università Federico II di Napoli e past president della Società Italiana di Medicina Legale e il professor Francesco D’Agostino , Presidente Onorario del Comitato Nazionale per la Bioetica. Anzitutto si cercherà di fare il punto sulle modalità attraverso le quali la bioetica si è sviluppata in Italia, in ambito accademico, nei settori disciplinari della medicina legale, del biodiritto e delle medical humanities. Fondamenti teorici e buone pratiche", organizzato dall'Istituto di Bioetica e Medical Humanities e dal Corso di Laurea Magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche dell'Università Cattolica del Sacro Cuore.
La bioetica va al cinema
Milano La bioetica va al cinema Risvegli, Una sconfinata giovinezza e Se mi lasci ti cancello sono i tre film in programma per il nuovo ciclo dell’iniziativa che affronta temi scomodi, che dividono, utilizzando il linguaggio del cinema. marzo 2017 Un evento formativo che offre agli studenti l’opportunità di discutere tematiche di bioetica e dilemmi morali al di fuori degli schemi tradizionali accademici. Ha preso avvio la quarta edizione del Laboratorio di Bioetica e Cinema , la rassegna del Centro di Ateneo di Bioetica. Alessandra Papa , membro del Comitato scientifico del Centro di Bioetica e curatrice del Laboratorio di Bioetica e Cinema, racconta come è nata questa iniziativa e quali sono le novità dell’ultima edizione. Sentivamo, come gruppo, l’esigenza di narrazioni diverse, che potessero coinvolgere anche emotivamente lo studente» spiega la professoressa Papa, che prosegue: «Ci sembrava che la formula cinematografica potesse funzionare e che, soprattutto, questa modalità di lavoro uscisse un po’ dalle secche della teoria. Abbiamo coinvolto il dipartimento di Scienze della comunicazione e dello spettacolo, che ci patrocina, e alla somma direi che siamo riusciti a sperimentare un modo diverso di fare aula, condiviso e partecipato». Si parte il 1° marzo con “ Risvegl i” di Penny Marshall, quindi il 5 aprile con “ Una sconfinata giovinezza ” di Pupi Avati e si chiude con “ Se mi lasci ti cancello ” di Michel Gondly.
Sanità, il ruolo delle Medical Humanities
Il convegno è stato aperto da Franco Anelli , Rettore dell’Università Cattolica, Giovanni Raimondi , Presidente Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, S. E. Mons. Nonostante la consapevolezza diffusa su questo contributo essenziale, lo spazio che queste discipline occupano nei corsi di insegnamento di area medica resta ancora marginale. Questo convegno rappresenta un’occasione di confronto sullo scenario attuale e sulle prospettive future sull’insegnamento delle Medical Humanities nei corsi di laurea di area medica. bioetica #formazione #medicalhumanities #medicina Facebook Twitter Send by mail Print LE MEDICAL HUMANITIES NEI CORSI DI LAUREA DELLA FACOLTA' DI MEDICINA E CHIRURGIA L'insegnamento delle Bioetica e delle Medical Humanities all'interno dei Corsi di Laurea dell'Università Cattolica fin dai primi anni di corso.
Suicidio assistito, lo Stato non può avallare
settembre 2019 di Adriano Pessina * La disperazione, l’angoscia, la pulsione di morte, sono componenti normali della condizione umana, che a volte si affacciano dentro l’esperienza dei tempi lunghi della malattia, del dolore, della stanchezza del vivere o della paura del morire. La Corte costituzionale, nella sua sentenza, ha chiarito come sia giuridicamente rilevante mantenere il reato di istigazione al suicidio proprio per tutelare, giuridicamente, socialmente e culturalmente le condizioni di estrema vulnerabilità dei cittadini. Bisogna osservare però che l’assistenza al suicidio comporta la cooperazione nei confronti di un atto – il suicidio – di fatto giudicato negativamente nella legge che ne punisce l’istigazione. Per uno Stato laico e aconfessionale, che ha memoria della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, ogni suo cittadino, in ogni sua condizione sociale, economica e di salute, è sempre degno di tutela, di rispetto, di considerazione. Per questo motivo uno Stato può rispondere alle situazioni di estremo disagio favorendo e incrementando le cure, l’assistenza, il sostegno economico e sociale, non certo favorendo o avallando la morte volontaria di chi è in condizioni di estrema fragilità. Prendiamo sul serio i profondi disagi, le sofferenze e le fatiche delle persone, ma rispondiamo nell’unico modo che è moralmente legittimo e socialmente rilevante: evitando forme di abbandono terapeutico e assistenziale e incrementando i processi di assistenza. Uno Stato ispirato a criteri di solidarietà e di rispetto della persona non può favorire, avallare, accettare che il suicidio assistito entri nelle corsie degli ospedali, nelle case di cura, nelle abitazioni dei suoi cittadini, creando una figura autorizzata a favorire la morte al posto dell’assistenza.
Caso Lambert: «No a strumentalizzazioni»
Parla il nuovo direttore Caso Lambert: «No a strumentalizzazioni» Sulla vicenda del francese a cui i medici avevano avviato l’iter per interrompere l’idratazione e l’alimentazione artificiali interviene il direttore del Centro di Ateneo di Bioetica e Scienze della vita Massimo Antonelli . Su questa situazione controversa che vede i pareri contrastanti della moglie e dei genitori del paziente, abbiamo sentito il professor Massimo Antonelli , direttore del Centro di Ateneo di Bioetica e Scienze della vita . Come si può considerare il parere della famiglia? «La questione è delicata perché quando si stabilisce il piano terapeutico per un malato è necessario che ci sia una stretta interazione con la famiglia e, dove è possibile, con il paziente. Ma è chiaro che, se la situazione parentale è complessa, è necessario un confronto sereno che non è pensabile in una condizione di oppressione mediatica». Con quale atteggiamento è giusto porsi di fronte a situazioni come queste? «È difficile mantenere una linea di equilibrio e di bilanciamento rispettosa del malato e fondamentale è mantenere sempre il rapporto fiduciario con il malato e con la famiglia. Dall’esterno non si possono dare giudizi tranchant , data la delicatezza di queste situazioni, ed è importante evitare le strumentalizzazioni che invece sono in agguato quando il caso diventa mediatico e viene politicizzato. Vorrei aggiungere che sembra che la popolazione di questi pazienti sia molto larga e che riempia gli ospedali.
Sgreccia, la benedizione del Papa
Roma Sgreccia, la benedizione del Papa Il Santo Padre è intervenuto alla conclusione della cerimonia funebre presieduta in San Pietro dal cardinal Giovanni Battista Re . giugno 2019 Si è conclusa con la benedizione di Papa Francesco la cerimonia funebre in San Pietro, che ha dato l’ultimo saluto al cardinal Elio Sgreccia. Era non solo un esperto, ma un riferimento nel mondo cattolico per le questioni legate all'etica, nella difesa della vita dal concepimento fino alla morte naturale e della diffusione della pastorale della vita». La santa messa è stata concelebrata dall’assistente ecclesiastico generale dell’Ateneo monsignor Claudio Giuliodori alla presenza del rettore Franco Anelli, del collegio cardinalizio e degli assistenti pastorali dell’Università e della Cappellania Ospedaliera. Momento significativo fu per lui il 13 maggio del 1981 quando Papà Giovanni Paolo II fu portato al Policlinico Gemelli, dopo l'attentato, e monsignor Sgreccia gli rimase costantemente accanto». Dall'istituzione in Università Cattolica della prima cattedra di Bioetica in Europa, notevole è stato il contributo del cardinal Sgreccia al dibattito su tutti i temi cruciali della Bioetica fino alla nomina a Presidente della Pontificia Accademia per la Vita e a Cardinale della Chiesa» ha proseguito il cardinale. Egli spiegava che quando nel cammino dell'uomo sorge un ostacolo o un problema, non ci si deve arrendere o arrestarsi, ma spiegare le vele senza cedere al compromesso, alla ricerca di una soluzione secondo la fede e il Magistero della Chiesa.
Anelli: «Sgreccia, un appassionato promotore della vita»
roma Anelli: «Sgreccia, un appassionato promotore della vita» Il cardinale, uno dei maggiori bioeticisti a livello internazionale e a lungo direttore del Centro di Bioetica dell’Università Cattolica e presidente della Pontificia accademia per la vita, è morto all’età di 91 anni. Tra i maggiori bioeticisti di livello internazionale, sino alla fine dei Suoi giorni Egli è rimasto vicino alla nostra comunità universitaria offrendole un luminoso esempio di amore per la vita umana, della cui dignità e tutela è sempre stato uno strenuo, appassionato e raffinato promotore». Dal 1974 assistente spirituale della Facoltà di Medicina e chirurgia all’Università Cattolica del Sacro Cuore, nel 1984 è stato incaricato per l'insegnamento della Bioetica nella Facoltà di Medicina e chirurgia e fino al 1 novembre 2000 è stato anche direttore dell'Istituto di Bioetica presso la stessa Facoltà. Dal 1985 al 2006 è stato Direttore del Centro di Bioetica e dal 1998 al 2005 è stato Direttore del Centro per la Cooperazione Internazionale dell’Università Cattolica. Il 6 gennaio 1993 è stato ordinato Vescovo di Zama Minore per le mani del Santo Padre Giovanni Paolo II. Il 1 giugno 1994 è stato nominato Vice presidente della Pontificia Accademia per la Vita. Dal 2005 al 2008 è stato presidente della Pontificia Accademia per la Vita, dalla quale si è dimesso per raggiunti limiti di età e di cui era attualmente Presidente emerito. La Pontificia Accademia per la Vita - afferma il presidente monsignor Vincenzo Paglia - è riconoscente per il positivo e prezioso lavoro svolto dal Cardinale Sgreccia e per il suo importante contributo sui temi scientifici e nel settore accademico, a beneficio del Magistero della Chiesa.
Giuliodori: «Sgreccia, difensore della vita»
giugno 2019 di monsignor Claudio Giuliodori * La figura del cardinale Elio Sgreccia è da tutti immediatamente collegata al suo alto magistero in ambito etico e morale, ma oltre a essere tra i primi e più grandi studiosi di Bioetica, è stato anche un raffinato educatore e un instancabile animatore spirituale. Il suo ministero sacerdotale, arricchito dagli studi di psicologia, è stato all’inizio dedicato alla formazione dei giovani soprattutto nel Seminario Regionale di Fano, diocesi di provenienza. È in questo contesto di alta formazione per il personale sanitario che ha approfondito la sua “vocazione” di studioso e di docente, divenendo protagonista e punto di riferimento nella ricerca e nella divulgazione delle questioni bioetiche, analizzate e valutate alla luce della tradizione della Chiesa. Declinando con intelligenza fondamenti filosofici e antropologia cristiana, ha affrontato le nuove e radicali sfide nel campo della vita umana, soprattutto sulle frontiere più avanzate della vita nascente e terminale, poste dalle innovazioni scientifiche e tecnologiche, in un dialogo aperto e serrato con le istanze del pensiero moderno. Rigoroso difensore della dignità e della inviolabilità della vita umana, ha saputo offrire un alto contributo di pensiero, di insegnamento e di accompagnamento spirituale di cui gli sono grati e riconoscenti intere generazioni nel suo Ateneo, nella Chiesa e nella società. Personalità forte e determinata, sapeva dialogare con tutti senza mai venire meno alla sua missione di difendere e diffondere l’insegnamento della Chiesa che, nell’ambito della bioetica, ha certamente contribuito, come pochi altri, a far emergere e maturare. Sentiamo e sentiremo la sua mancanza, ma nello stesso tempo lo accompagniamo con infinita gratitudine, per il bene che ha saputo fare con sapienza e passione, all’incontro con il Padre celeste perché gli doni quella pienezza di vita che in terra ha saputo così meritoriamente annunciare, testimoniare e servire.
Charlie non è un caso giuridico
Ateneo Charlie non è un caso giuridico Non è facile capire la sentenza con cui la Corte Europea dei diritti umani ha reso legittima la sospensione dei trattamenti sanitari al bimbo inglese, affetto da una rara malattia genetica. A prima vista sembra che al centro della decisione ci sia il convincimento che in questo momento sia stata superata la soglia della cura proporzionata e adeguata alla condizione patologica del bambino e si sia aperta una fase che solitamente viene definita di “accanimento clinico”. Impedire ai genitori di ricorrere a una possibile prassi sperimentale lascia perplessi in un’epoca in cui la migliore medicina sembra essere sempre aperta alla sperimentazione e alla speranza della cura. Le persone hanno bisogno di chiarezza. La foga mediatica non aiuta certo alla comprensione. direttore del Centro di Ateneo di Bioetica #bioetica #charlie #dirittiumani Facebook Twitter Send by mail Print.
Alimentazione e idratazione artificiale, la posizione della Santa Sede
maggio 2019 di Adriano Pessina * L’esistenza di Vincent Lambert, persona in stato di minima coscienza, è attualmente sospesa alle decisioni giuridiche che permetteranno o no la sospensione dei trattamenti di alimentazione e idratazione artificiale. Per meglio inquadrare il senso di questa Nota, è utile ricordare che di fatto riprende il pronunciamento del 1 agosto del 2007 della Congregazione per la Dottrina per la fede dal titolo “ Risposte a quesiti della Conferenza episcopale statunitense circa l’alimentazione e l’idratazione artificiali ”. Il riferimento non è al concetto di “sacralità” della vita, ma a quello di dignità della persona umana e quindi si pone nel contesto di una categoria particolarmente cara all’etica cosiddetta “laica” del Novecento. L’attuale Nota introduce due ulteriori elementi di riflessione : il rischio che prevalgano il criterio della cosiddetta qualità della vita - che è solitamente pensato in termini di soggettiva valutazione del valore dell’esistenza - e quello, politico - sociale, legato alla “cultura dello scarto”. Nella circolarità virtuosa tra il prendersi cura degli ammalati e di chi li cura, si gioca anche una nuova prospettiva culturale, capace di farsi carico delle più estreme e anche misteriose condizioni di radicale disabilità, come quelle delle persone in stato vegetativo o di minima coscienza. Lo “stato vegetativo”, infatti, è stato patologico certamente gravoso, che tuttavia non compromette in alcun modo la dignità delle persone che si trovano in questa condizione, né i loro diritti fondamentali alla vita e alla cura, intesa come continuità dell’assistenza umana di base. La sospensione di tali cure rappresenta, piuttosto, una forma di abbandono del malato, fondata su un giudizio impietoso sulla sua qualità della vita, espressione di una cultura dello scarto che seleziona le persone più fragili e indifese, senza riconoscerne l’unicità e l’immenso valore.
La morte di Lambert, per il bioeticista Adriano Pessina «un fatto gravissimo»
Quarantadue anni, vittima di un incidente stradale nel 2008 in seguito al quale è finito in stato vegetativo, è morto alle 8.24 nell’ospedale centrale di Reims, nel nord della Francia, dove era ricoverato da anni. Qui – commenta sul'agenzial Sir il professor Adriano Pessina , docente di Bioetica alla facoltà di Scienze della formazione dell’Università Cattolica – è in gioco la questione dell’accoglienza e dei tempi lunghi dell’assistenza di un malato con disabilità gravissima, tema con profonda valenza sociale e morale. La vicenda Lambert è davvero drammatica perché ha dato origine ad un conflitto tra familiari, tra chi voleva prendersene cura e chi no, all’interno del quale è stata assunta questa decisione priva di ragioni cliniche”. Un fatto “gravissimo”, come «è grave l’indifferenza mediatica che lo circonda e il sottile giudizio, assolutamente inaccettabile, sul valore e il significato della vita delle persone, come lui, in stato di minima coscienza». Per Pessina, «principio etico universale è il dovere di garantire il diritto alla vita di ogni persona, valore basilare e condizione per l’esistenza di tutti gli altri diritti. Su questo occorre insistere perché non è in gioco soltanto una visione religiosa dell’uomo, bensì la visione di quello che siamo noi, del nostro diritto fondamentale di essere accuditi». Infine un monito: «Dobbiamo avere il coraggio di sottolineare che angoscia e richiesta di morire non possono essere censurate, ma non devono essere assecondate.
Nanni Moretti tra cinema e bioetica
Milano Nanni Moretti tra cinema e bioetica Malattia, dolore e morte in tre pellicole “di culto” del regista al centro del laboratorio nato dalla collaborazione tra Centro d’Ateneo di Bioetica e Almed. marzo 2016 “ Malattia, dolore e morte nel cinema di Nanni Moretti ”. Il laboratorio di “ Bioetica e cinema ”, giunto ormai alla terza edizione, quest’anno punta sui ciak del regista italiano più amato dai francesi. Film, infatti, quelli di Moretti, che con il loro linguaggio intimo e politico a un tempo, mettono a tema il vissuto e la fatica esistenziale dell’esperienza della malattia e del dolore, aprendo ad argomenti attuali e urgenti come la relazione medico-paziente, il consenso informato e l'autonomia decisionale. L’iniziativa è promossa dal Centro di Ateneo di Bioetica, con la direzione di Adriano Pessina , filosofo e bioeticista, in tandem con Ruggero Eugeni , direttore Almed - Alta Scuola in media, comunicazione e spettacolo, dell’Università Cattolica. Gli appuntamenti in calendario sono: 9 marzo con Caro Diario ; 13 aprile con La stanza del figlio ; 11 maggio con Mia Madre , dalle ore 14.30 alle 18.00, in aula NI 110, via Nirone 15 a Milano. Al termine della proiezione, seguirà una tavola rotonda con esperti di etica biomedica e di cinema e uno spazio di dibattito con il pubblico in sala.
Bioetica, una bussola per la sanità
ROMA Bioetica, una bussola per la sanità Il presidente dell’Iss Walter Ricciardi ha inaugurato nella sede di Roma il corso di perfezionamento in “Bioetica e inizio-vita” con una lezione sulle attività dell’Istituto da lui presieduto sulla salute materno-infantile. Dopo i saluti del professor Antonio G. Spagnolo , direttore dell’Istituto di Bioetica, e del professor Massimo Antonelli , direttore del Centro di Ateneo per la Vita, il professor Ricciardi ha descritto la mission e le principali attività dell’Iss e aggiornato i presenti sui progetti in corso e le prossime iniziative. Il presidente dell’Iss ha affrontato poi i temi delle ecografie prenatali, dell’allattamento al seno, della sorveglianza della mortalità materna, “vero indicatore di civiltà di un Paese”. L’evento si è concluso con la consegna dei diplomi ai corsisti che si sono perfezionati in Bioetica nell’anno accademico in corso. Il nuovo corso di perfezionamento in “Bioetica e fine vita” si svolgerà nel periodo compreso tra febbraio e giugno 2016. bioetica #iss #sanita' #salute Facebook Twitter Send by mail Print.
Medicina e Morale si rinnova
Roma Medicina e Morale si rinnova La rivista internazionale di Bioetica promossa dall’Università Cattolica cambia la struttura editoriale e lancia un’avanzata piattaforma online, che consentirà maggiori possibilità per l’accreditamento e l’indicizzazione sui database internazionali. by Federica Mancinelli | 10 giugno 2016 Innalzamento del livello scientifico e maggiore diffusione e internazionalizzazione: queste le due priorità del nuovo corso editoriale della Rivista Internazionale di Bioetica “Medicina e Morale” . Un decreto rettorale ne ha definito scopi, organi e amministrazione. La direzione è ora composta dai professori Luciano Eusebi , Antonio Gasbarrini , Michele Lenoci , Laura Palazzani , Vincenzo Pascali , Adriano Pessina e affiancata da un comitato scientifico internazionale composto da 20 studiosi particolarmente qualificati nelle discipline inerenti alla bioetica. Non si tratta solo di un rinnovamento sul piano editoriale» spiega il professor Spagnolo . Gli articoli integrali saranno disponibili a pagamento, per singolo articolo o per abbonamento. bioetica #medicinaemorale Facebook Twitter Send by mail Print.
Misericordia e dedizione, parla Di Segni
Il Rabbino capo della comunità ebraica di Roma, vice-presidente del Comitato Nazionale di Bioetica, è l’ospite del primo degli incontri promossi dall’Università Cattolica per celebrare i dieci anni di attività dei Centri d’Ateneo. È la proposta dell’Università Cattolica per celebrare i dieci anni di attività dei cinque Centri di Ateneo: Bioetica , Studi e ricerche sulla Famiglia , Dottrina Sociale della Chiesa , Solidarietà internazionale e Vita . Dopo i saluti del rettore Franco Anelli e l’introduzione del direttore del Centro d’Ateneo di Bioetica Adriano Pessina , interverrà Rav. Riccardo Di Segni (nella foto) , Rabbino capo della Comunità ebraica di Roma e vice-presidente del Comitato Nazionale per la Bioetica. Il Centro di Ateneo di Bioetica ha ritenuto importante vivere lo spirito dell’anno della Misericordia aprendo uno spazio di riflessione su come la fedeltà di Dio all’uomo possa manifestarsi nelle pratiche di assistenza e di cura delle fasi finali della vita dell’uomo. centridiateneo #bioetica #misericordia Facebook Twitter Send by mail Print CINQUE INCONTRI PER CINQUE CENTRI D’ATENEO L’Università Cattolica del Sacro Cuore, in occasione del decimo anniversario della fondazione dei Centri di Ateneo, organizza il ciclo di incontri “I volti e le parole della Misericordia. Nel mese di dicembre al termine del ciclo di incontri, si terrà una tavola rotonda conclusiva con la partecipazione dei direttori dei Centri di Ateneo. CALENDARIO DEGLI INCONTRI CENTRO DI ATENEO DI BIOETICA Morire di fronte a Dio e agli uomini.