È per antonomasia il personaggio della letteratura italiana più noto e letto all’estero. Pinocchio è un vero e proprio mito letterario: amato dai bambini non meno che dagli adulti, capace di superare tanto i limiti di età quanto le barriere geografiche e linguistiche. Il burattino di legno creato da Carlo Collodi è di tutti e per tutti. Lo testimoniano le innumerevoli edizioni illustrate presenti nel mondo, anche in continenti culturalmente distanti dal nostro: dopo la Bibbia e il Corano è infatti il terzo libro più letto al mondo. Come lunga è la lista di pellicole e di cartoon a lui ispirati: dopo Biancaneve, Pinocchio con le sue avventure è stato il secondo film d’animazione (1940) prodotto dalla Walt Disney.

Al capolavoro collodiano è dedicato il convegno internazionale di studi «Senza giudizio… e senza cuore», che si svolgerà nelle giornate di giovedì 18 e venerdì 19 maggio rispettivamente all’Università Cattolica e alla Statale di Milano.

L’iniziativa – promossa congiuntamente dai dipartimenti di Italianistica e comparatistica dell’Ateneo del Sacro Cuore e di quello di Studi letterari, filologici e linguistici dell’Università Statale di Milano – intende stimolare un confronto fra le più rilevanti voci critiche contemporanee sul celebre romanzo dello scrittore fiorentino, analizzato secondo una pluralità di prospettive disciplinari.

Prenderanno parte critici e studiosi della letteratura dell’Ottocento, contemporaneisti attenti alla variegata ricezione di Pinocchio e alle nuove prospettive interpretative, storici della letteratura illustrata e per l’infanzia, filosofi chiamati a dialogare per riflettere sulla densità e l’ampiezza dei riferimenti letterari, estetici e culturali che ancora oggi fanno della “storia di un burattino” un classico di smagliante comunicatività e conturbante polisemia. Non solo: il convegno si avvale del contributo di alcuni dei maggiori specialisti attivi in Italia e all’estero. Tra questi ultimi, in particolare, Luciano Curreri, dell’Università di Liegi, Salvatore Nigro, del Politecnico federale di Zurigo, Pietro Frassica, dell’Università di Princeton.

«Tornare a parlare di Pinocchio in Università, e in particolare in due Atenei milanesi dove mai si era tenuto un convegno su questo argomento, risponde a un duplice obiettivo – spiega Paola Ponti, ricercatrice all’Università Cattolica e responsabile scientifica dell’evento insieme al collega dell’Università Statale di Milano Martino Marazzi –. Innanzitutto, interrogare nuovamente il testo partendo da un approccio filologico e da indagini intertestuali e linguistiche rispettose delle più recenti riflessioni emerse nell’ambito dell’Edizione Nazionale in corso e questo sarà possibile anche grazie all’intervento di Daniela Marcheschi, presidente dell’Edizione Nazionale delle Opere di Carlo Lorenzini».

L’altro obiettivo è valorizzare anche altri approcci, che confermano la fortuna e la versatilità di un classico della letteratura italiana che si è affermato attraverso molteplici canali, come il cinema, la tv, i fumetti, le immagini, gli oggetti di design. «Tra le relazioni saranno presentate focalizzazioni sull’apparato iconografico delle edizioni illustrate, che ha così fortemente contribuito alla fortuna del libro, sulla ricezione di Pinocchio presso vari scrittori per l’infanzia, fino alla sua fortuna nei media americani e a teatro», osserva la professoressa Ponti.

Il convegno si rivolge sia a un pubblico di specialisti sia a tutti coloro che sono interessati all’opera collodiana. In particolare, nella giornata del 18 maggio che si terrà nell’Aula Pio XI dell’Università Cattolica (ore 14, largo Gemelli 1 - Milano) l’attrice Bedy Moratti leggerà alcuni passaggi dei capitoli XIV-XV e XXXII dell’opera.

L’iniziativa è patrocinata dalla Fondazione Nazionale Carlo Collodi, dalla Mod (Società per lo studio della modernità letteraria) e dall’Adi (Associazione degli italianisti) e da Apice (Archivio storico Apice).