di Federica Biassoni *

I vizi degli italiani alla guida e la percezione del rischio: quali possibilità di intervento per aumentare la sicurezza sulle strade?

I dati del primo «Osservatorio stili di guida» commissionato dalla società che gestisce la «Brescia-Padova» mostrano automobilisti che non rispettano le norme di comportamento prescritte dal Codice della Strada né quelle che un’efficace percezione del rischio alla guida dovrebbe dettare. 

Tali dati risultano ancor più interessanti se integrati con quelli relativi alle statistiche sugli incidenti stradali diffuse dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il rapporto relativo all’incidentalità in Italia nel corso del 2018 mostra che, dopo una continua flessione nei quindici anni precedenti, sono aumentati gli incidenti mortali su strada che, nel 2017, hanno registrato un incremento del 2,4%. 

Nonostante gli importanti investimenti nel campo delle infrastrutture e la continua progressione dei sistemi di sicurezza di cui i veicoli sono dotati, esiste una quota di crash che pare resistere a ogni tentativo di erosione. 

È qui che entra in gioco il ruolo del fattore umano, ed è qui che si apre un’area di intervento fondamentale: la formazione alla percezione del rischio, una delle aree di ricerca e di intervento dell’Unità di Ricerca in Psicologia del Traffico dell’Università Cattolica di Milano. 

Questo è anche il tema che verrà approfondito nel corso dell’evento previsto per il 4 luglio, nel corso del quale i ricercatori e gli stakeholder impegnati nell’ambito della sicurezza stradale si confronteranno sui modelli, che descrivono e spiegano la percezione del rischio e i suoi limiti, e sugli strumenti e i percorsi per la formazione degli utenti della strada, considerata sia come ambiente di vita condivisa sia come luogo di lavoro. 

La giornata affronterà domande come “Rischio soggettivo e oggettivo coincidono? Come educare a una corretta percezione del rischio? È possibile misurare l’entità del rischio potenziale per quantificarlo, assicurarlo, testarlo?” con l’obiettivo di fornire conoscenze e proposte di intervento (dai percorsi di formazione ai test per ottenere la licenza di guida) sul fattore umano.

* psicologa del traffico in Università Cattolica