Raccontare il valore del cinema d’animazione all’interno di un percorso formativo nelle scuole primarie e secondarie di primo grado. È stato presentato lo scorso 5 novembre nella conferenza La cultura dell’animazione.

Se n'è parlato in Università Cattolica durante la presentazione del progetto AB… Cinema che nasce dalla collaborazione tra Dams, Avisco e Istituto comprensivo Kennedy di Brescia.

A coordinare la conferenza è stata Marzia Morteo, collaboratrice in Cattolica, che ha preso parte in prima persona al progetto.
Gli ospiti sono stati Chiara Boffelli, coordinatrice del Bergamo Film Meeting; Irene Tedeschi, rappresentante di Avisco; tre professoresse delle scuole che hanno partecipato al progetto (Annamaria Bernardi, Giuseppina Laffranchini e Monja Rasi).

La conferenza è partita da una breve e intensa lectio di Chiara Boffelli sul cinema d’animazione d’autore. L’esperta ha saputo mostrare alla platea l’evoluzione di quest’arte, partendo dalla sua nascita agli inizi del Novecento fino ai giorni nostri. La spiegazione è stata accompagnata dalla visione parziali di alcuni dei cortometraggi. L’intervento della Boffelli ha insistito sulla forza dei cortometraggi d’animazione d’autore all’interno delle scuole, poiché portatori di grandi messaggi senza il bisogno di parole e quindi di un linguaggio universale.

Successivamente è intervenuta la professoressa Annamaria Bernardi che ha raccontato in cosa è consistito il progetto AB…Cinema e come è stato sviluppato. Il comprensorio Kennedy di Brescia ha preso parte al progetto con molto entusiasmo e i bambini hanno realizzato un corto d’animazione.

Infine, dai racconti delle docenti, è emerso chiaramente come i bambini avessero subito volato alto con la fantasia, immaginando episodi di Avangers e The Winx Club una volta esposto loro il progetto. Nonostante le alte aspettative, si sono divertiti e si sono appassionati al progetto con entusiasmo e determinazione tanto da riuscire a portare a termine un lavoro così intenso e prolungato nell’arco dell’anno scolastico.

La professoressa Monja Rasi ci ha tenuto a sottolineare come si fosse creata una vera e propria magia: i bambini sono rimasti entusiasti di fronte alle loro creazioni che prendevano vita su uno schermo. L’effetto più positivo è stato proprio dal punto di vista umano, secondo le insegnanti: bambini provenienti da classi diverse e, in alcuni casi da nazioni diverse, si sono ritrovati a collaborare per portare avanti un obiettivo comune.

Un lavoro inclusivo dove il clima di lavoro e di collaborazione ha creato una vera e propria magia che è trapelata in ogni secondo dei cortometraggi realizzati (Questa è la mia faccia, Una nuova invenzione, Metaforicamente viaggiando) e mostrati alla fine della conferenza.