Responsabilità di ciò che si comunica e si condivide. Rispetto dell’avversario e delle idee contrapposte. Argomentazioni, non insulti. Sono questi alcuni dei temi centrali di #cambiostile, l’iniziativa promossa dall’Associazione Parole O_Stili in partnership con l’Università Cattolica del Sacro Cuore e l’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo, che è stata presentata oggi a Roma in Senato insieme al documento di applicazione, in chiave politica, dei 10 princìpi del “Manifesto della comunicazione non ostile”.

Nata a pochi mesi dalle prossime elezioni con l’intento di promuovere un confronto politico basato sulla forza delle proposte e non sulla violenza degli insulti e l’inganno delle notizie false, in pochi giorni la campagna ha già ottenuto l’adesione di cinque ministri e circa 200 parlamentari di tutti gli schieramenti politici, con un messaggio ufficiale di sostegno all’iniziativa del Presidente Paolo Gentiloni che indica “Il tema di un uso più corretto e consapevole dei mezzi di comunicazione” come “un percorso che dobbiamo continuare a incoraggiare, per tutelare i valori di rispetto della sfera personale, di convivenza civile e di pluralismo che sono autentiche pietre angolari della nostra democrazia”.

Tra coloro che hanno già aderito a #cambiostile vi sono i ministri Minniti, Fedeli, Martina, Pinotti e Finocchiaro, i capigruppo al Senato Zanda (PD), Centinaio (Lega), Romani (FI), De Petris (SEL), Bianconi (AP), Guerra (MdP), Zeller (Autonomie) e alla Camera Rosato (PD), il Sindaco di Bari e presidente Anci Antonio Decaro e tanti altri nomi visibili sul sito www.paroleostili.com/cambiostile, in continuo aggiornamento.

Realizzato attraverso un lavoro collettivo che ha coinvolto esperti di linguaggio e comunicazione politica, fra cui Annamaria Testa, Giovanni Boccia Artieri, Andrea Camorrino, Fausto Colombo, Matteo Grandi, Francesco Nicodemo, il "Manifesto della comunicazione non ostile… in politica" è un impegno spontaneo e personale preso da politici e amministratori locali affinché il dibattito politico sia concentrato su contenuti e idee orientati al bene comune, attraverso un linguaggio rispettoso e non ostile, evitando che la rete possa diventare una zona franca dove tutto è permesso ed educando invece alla responsabilità le community di riferimento.

Un’applicazione pragmatica sui toni e lo stile da adottare durante i confronti e i dibattiti con gli avversari, siano essi online oppure offline.

Inoltre, un approccio dai toni e dalle modalità rinnovate a partire dalla prossima campagna elettorale potrebbe rappresentare un elemento di maggiore coinvolgimento dei giovani che, come si evince dalla rilevazione di approfondimento del “Rapporto Giovani” dell’Istituto Giuseppe Toniolo, in collaborazione con Fim Cisl, indicano la politica al primo posto fra le cause della propria difficile attuale condizione. La conseguenza è il distacco per reazione ad una politica che non si mette in sintonia con le nuove generazioni e non offre risposte efficaci nel migliorare la loro condizione.

La ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli ha dichiarato: «Come Ministero siamo convintamente al fianco di Parole O_Stili nella diffusione della cultura del rispetto e nel contrasto di ogni forma di linguaggio dell’odio. Sono azioni che abbiamo messo al centro di un Piano nazionale lanciato lo scorso 27 ottobre che coinvolge tutte le scuole e che ha fra i suoi punti qualificanti proprio la diffusione del Manifesto della comunicazione non ostile ideato da Parole O_Stili. Naturalmente l’esempio deve venire innanzitutto dagli adulti. Trovo per questo molto importante l’iniziativa che viene lanciata da Parole O_Stili in vista della prossima campagna elettorale. Perché le proprie posizioni e il proprio dissenso possono essere sempre espressi senza ricorrere ad un linguaggio scorretto e senza aggredire chi la pensa diversamente da noi. La politica può e deve farsi promotrice di questo messaggio. Lo deve a se stessa, perché fare politica in senso alto vuol dire saper affrontare con competenza e con correttezza i propri avversari. Lo deve ai cittadini, perché il linguaggio dell’odio non può mai essere tollerato in un dibattito civile. Lo deve alle nuove generazioni, perché è per loro che la politica deve guardare ogni volta che si esprime pubblicamente».

Antonio Palmieri responsabile nazionale della comunicazione elettorale e Internet di Forza Italia ha dichiarato: «Il Manifesto è una bussola per non perdere la rotta durante la campagna elettorale. Si può (e si deve) fare campagna mettendo in luce limiti ed errori della proposta altrui, senza per questo essere scorretti o violenti».

Il prorettore dell’Università Cattolica, Antonella Sciarrone Alibrandi, ha dichiarato: «L’Università Cattolica, in quanto luogo di ricerca e formazione, promuove insieme a Parole O_Stili la cultura del dialogo, per superare la logica violenta dell’insulto e delle fake news. In questa prospettiva, l’Ateneo intende creare concrete occasioni di studio, incontro e  confronto sulla comunicazione politica. L’obiettivo principale è far crescere la sensibilità su questi temi non solo in ambiente universitario ma anche fra coloro che operano nell’ambito della politica e della comunicazione. Cambiare stile è, infatti, un impegno e una sfida cui tutti sono chiamati nell’esercizio della propria professione e del proprio ruolo sociale».

Rosy Russo, ideatrice di Parole O_Stili ha dichiarato: «Alle porte di una campagna elettorale che si preannuncia dura, l’augurio è che il Manifesto, e in generale la campagna di sensibilizzazione #cambiostile, possa concretamente aiutare il confronto politico a non diventare mai incivile e scorretto. Ci auguriamo che l’esempio dei 5 Ministri e circa 200 parlamentari che hanno già aderito al progetto possa diventare una buona pratica capace di contagiare tutta la classe politica italiana e diffondere il virus positivo dello scegliere le parole con cura».

Da cosa nasce il "Manifesto della comunicazione non ostile… in politica"
Dalla Carta, già realizzata lo scorso febbraio dall’Associazione Parole O_Stili, che raccoglie 10 princìpi di stile per ridurre, arginare e combattere i linguaggi negativi, online e offline, presenti nel “Manifesto della comunicazione non ostile”.  Promosso lo scorso febbraio a Trieste, da una community trasversale di oltre 300 tra giornalisti, manager, politici, docenti, comunicatori e influencer, il Manifesto ha già raggiunto oltre 4 milioni di persone sui social media. E’ stato inviato a tutte le scuole d’Italia coinvolgendo 2.500 docenti e 30.000 studenti. A settembre è stato consegnato - assieme alla Costituzione italiana - a 500 ragazzi durante l’inaugurazione dell’anno scolastico alla presenza del Presidente della Repubblica.