I pazienti poco coinvolti nel processo di cura rischiano 10 volte di più di incorrere in ricadute e/o aggravamenti rispetto a pazienti con alto Engagement. Inoltre, i pazienti con bassi livelli di Engagement riportano in 9 casi su 10 sintomi ansioso-depressivi.

È una delle evidenze emerse dagli studi condotti dal neonato centro di ricerca EngageMinds Hub dell’Università Cattolica su un campione di 1389 pazienti cronici italiani. A risentire dell’effetto negativo della mancanza di Engagement è anche il portafoglio dei pazienti: la spesa sanitaria mensile out-of-pocket – cioè direttamente dalle tasche dei pazienti cronici intervistati - raddoppia quando la persona non si sente coinvolta e protagonista del proprio percorso sanitario.

L’Università Cattolica in collaborazione con la DG Welfare di Regione Lombardia e sotto la supervisione metodologica dell’Istituto Superiore di Sanità ha promosso per la prima volta a livello mondiale una Conferenza di Consenso per il Patient Engagement. Al progetto hanno partecipato oltre 100 esperti espressione di 20 tra società medico-scientifiche e associazioni professionali in ambito sanitario, 16 aziende sanitarie, 15 associazioni di pazienti/volontari.  Una rete multidisciplinare e multi-stakeholder per la prima volta allo stesso tavolo con il comune obiettivo di definire raccomandazioni condivise per la promozione del Patient Engagement e la responsabilizzazione di tutti gli attori in gioco nel percorso assistenziale.

Il paziente attore protagonista del sistema di cura è la sfida del futuro per il Patient Engagement, ossia il processo che promuove la centralità e la partecipazione della persona nel proprio percorso sanitario, valorizzandone le scelte consapevoli, le priorità assistenziali, il contesto di vita familiare.

Protagonismo della persona che anche il Piano Nazionale della Cronicità indica come via maestra per l’innovazione sanitaria. Per la prima volta, a livello mondiale, Milano ha ospitato il 12 e 13 giugno la Prima Conferenza di Consenso per il Patient Engagement in ambito clinico-assistenziale per le malattie croniche, promossa dall’Università Cattolica in collaborazione con la DG Welfare di Regione Lombardia e sotto la supervisione metodologica dell’istituto Superiore di Sanità.

Nonostante le promettenti evidenze scientifiche sul valore dell’Engagement per il benessere della persona e l’efficienza del sistema, più della metà dei pazienti cronici italiani dichiara di non sentirsi adeguatamente sostenuto e legittimato a giocare un ruolo pro-attivo nel proprio percorso sanitario.

L’Engagement è dunque una priorità etica e pragmatica per il Sistema Sanitario Nazionale come testimoniato dall’indirizzo strategico proposto dal Piano Nazionale della Cronicità. Il Piano sottolinea l’urgenza di una rivoluzione organizzativa e culturale al fine di promuovere il protagonismo e il coinvolgimento attivo delle persone in sanità. Un principio facile a dirsi ma complesso nella sua realizzazione anche perché ad oggi mancano linee guida condivise circa le metodologie e strumenti per la promozione dell’Engagement del paziente cronico.

La professoressa Guendalina Graffigna, coordinatore della Conferenza di Consenso e docente in Università Cattolica, afferma: «Definire raccomandazioni condivise  è un passo fondamentale  per far passare il Patient Engagement da un "buon proposito" ad una "prassi reale" in sanità. Il 13 giugno è un evento importante: è la prima volta, non solo nel nostro Paese ma anche a livello internazionale, che si conduce una Conferenza di Consenso per la Promozione del Patient Engagement».

«Questa iniziativa è di straordinaria importanza poiché per la prima volta in Italia pone in modo scientifico e strutturato il tema del coinvolgimento dei pazienti nella gestione e nel funzionamento dei sistemi sanitari. Senza un ruolo attivo dei cittadini e dei pazienti sarà impossibile garantire la sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale ed è per questo che le indicazioni scaturite dalla Conferenza saranno particolarmente preziose», dichiara il professor Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità.

L’Università Cattolica in collaborazione con la DG Welfare di Regione Lombardia e sotto la supervisione metodologica dell’Istituto Superiore di Sanità ha promosso per la prima volta a livello internazionale una Conferenza di Consenso per il Patient Engagement.
Il progetto ha visto la partecipazione di oltre 100 Esperti espressione di 14 tra società medico-scientifiche e associazioni professionali in ambito sanitario, 14 aziende sanitarie, 10 associazioni di pazienti/volontari.  Una rete multidisciplinare e multi-stakeholder per la prima volta allo stesso tavolo con il comune obiettivo di definire raccomandazioni condivise per la promozione del Patient Engagement e la responsabilizzazione di tutti gli attori in gioco nel percorso socio-assistenziale.