Iniziare il tirocinio in uno studio professionale, anche all’estero, prima della laurea. È quanto prevede l’accordo siglato tra l’Università Cattolica e l’Ordine degli avvocati di Milano, che permetterà ai laureandi in Giurisprudenza di guadagnare sei mesi di tempo con l’iscrizione anticipata nel registro dei praticanti avvocati. Tra i requisiti per entrare in uno studio in Italia o in qualsiasi Paese europeo, la media di 27/30.

Prevista teoricamente per tutti dal nuovo ordinamento della professione forense (articolo 41 legge 247/2012), ma finora inattuata, la possibilità di anticipare a prima della laurea uno dei tre semestri di pratica forense per l’ammissione all’esame di Stato diventa concreta per la prima volta in Italia, per gli iscritti al corso di laurea magistrale a ciclo unico dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, grazie alla Convenzione con l’Ordine degli avvocati di Milano firmata dal rettore Franco Anelli, dal preside di Giurisprudenza Gabrio Forti e dal presidente dell’Ordine degli avvocati di Milano Remo Danovi.

Un ponte fra la teoria giuridica e la pratica forense, che riconduce a tempi più ragionevoli un percorso formativo eccessivamente dilatato rispetto al passato». Così il rettore dell’Università Cattolica Franco Anelli ha presentato la convenzione che consente di anticipare sei mesi di tirocinio forense durante l’ultimo anno del corso di laurea magistrale a ciclo unico di Giurisprudenza. ll rettore Anelli ha anche ribadito il carattere di novità della convenzione, prima in Italia, «grazie a una collaborazione lungimirante e intraprendente con l’Ordine degli avvocati, nell’interpretazione di una norma del nuovo ordinamento forense del 2012, finora rimasta inattuata».

Da parte sua, il preside di Giurisprudenza Gabrio Forti ha collocato l’accordo nel quadro delle numerose iniziative dell’Ateneo impegnato a «offrire opportunità ed esperienze pratiche agli studenti, come già avviene nelle tre “cliniche legali” dedicate al civile-commerciale, all’amministrativo e al penale, alle quali si aggiungerà presto quella internazionale».

Il presidente dell’Ordine degli avvocati di Milano, Remo Danovi, ha definito il tirocinio anticipato come «uno dei numerosi impegni dell’Ordine per migliorare la qualità professionale dei nuovi avvocati, in anni di grande cambiamento nella società e nell’economia, e nella stessa funzione forense, alla quale la legislazione recente affida compiti sempre più ampi nella composizione delle controversie senza l’intervento del giudice, attraverso la mediazione, la conciliazione, gli arbitrati, al punto che si configura ormai quella che ho avuto occasione di definire giurisdizione forense».

Perché il tirocinio sia valido, la laurea magistrale deve essere conseguita entro sei mesi dalla sua conclusione. La convenzione, che consente l’iscrizione nel Registro dei praticanti avvocati, rientra nell’ambito di un progetto formativo che prevede, oltre al professionista presso il quale si svolgerà il tirocinio, un tutor accademico designato dal preside di facoltà tra i docenti di ruolo o gli assegnisti di ricerca, nonché un progetto formativo che indichi gli obiettivi e il tipo di attività prevalente. Durante il tirocinio – articolato in un numero di udienze, questioni giuridiche e atti processuali ridotti rispetto a quello ordinario – è necessaria l’effettiva frequenza dello studio legale, mentre il tutor accademico e il Consiglio dell’Ordine vigilano sullo svolgimento della pratica e del suo carattere formativo, incluse l’assistenza alle udienze (almeno sei nel semestre) e il contributo alla redazione degli atti e alle ricerche dottrinarie e giurisprudenziali per lo studio delle controversie.

D’intesa con il tutor e il professionista presso il quale si svolge il tirocinio, il progetto formativo può essere collegato all’argomento della tesi di laurea. Sul sito internet ordineavvocatimilano.it sono disponibili il testo della convenzione, le istruzioni e il fac-simile della domanda di iscrizione anticipata nel Registro dei praticanti avvocati.